alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 04.04.13

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ciwati, “Se proprio devo sacrificare qualcuno”: Il bello del centrosinistra è che per non sembrare divisivo verso Berlusconi è divisivo (e se ne vanta, pure) verso gli elettori. Che infatti non lo votano più. Si vede che ci piace così.

Giovanna Cosenza, “Renzi sarà il leader di un nuovo centrodestra?”: In mezz’oretta lo status ha ricevuto una trentina di “mi piace” e una cinquantina di commenti (alle 15.30 circa erano 69). Che ho letto con grande attenzione, ringraziando tutti i commentatori alla fine, perché credo che abbiano ben rappresentato una discussione che da tempo si agita nel centrosinistra italiano. E che continuerà sempre più ad agitarsi finché al Pd non capiterà qualcosa che a molti appare probabile: spaccarsi. O dissolversi.

Diciotto Brumaio, “Al vento”: Quando ho sentito per la prima volta parlare di “renziani”, ho pensato ai Promessi sposi; poi ho capito che si tratta dei seguaci del Tramaglino gigliato che inciucia con l’Innominabile. In tal caso, vedo improbabile la Rosy nel ruolo della libertina di Monza, ma quello di don Abbondio va di diritto a Pierluigi. Per l’illibatissima Lucia non c’è partita, quella tal Lombardi che non la vuole mollare a nessuno. Fosse carina o almeno simpatica.

Fabristol, “e cucina pure da solo”: L’elezione di questo papa al soglio pontificio e la retromarcia di Ratzinger (una scelta relativista da parte del campione contro il relativismo imperante?) ci dicono tanto anche dal punto di vista teologico. Bergoglio era in pole position quando fu eletto Ratzinger ma lo Spirito Santo scelse quello sbagliato (i cattolici pensano che ci siano un esserino nella camera dove si decide chi è papa). Piccoli errori che si pagano ma lo Spirito Santo (che è tra l’altro un terzo di un cerbero trascendentale) questa volta pare aver fatto la scelta giusta di marketing: infatti appena il nuovo papa si è affacciato al balcone e le veline sono arrivate nelle redazioni di tutto il mondo, papa Francesco è stato ribattezzato “quello buono”. Se la logica non è un’opinione significa che quello prima, Ratzinger, tanto buono non lo era. Ma tant’è.

The Post Internazionale, “Ritorno al passato”: In Ungheria, sotto il governo conservatore di Viktor Orbán, cresce la minaccia del razzismo e dell’antisemitismo. Dichiarazioni scioccanti fuoriescono ormai regolarmente dal Paese membro dell’Unione Europea e la svolta autoritaria suggerita dalla recente riforma costituzionale, invisa a Bruxelles, ha consolidato la pessima reputazione internazionale di cui gode il governo Orbán.

Canzone del giorno
Cat Power – Manhattan

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