in una città che è tutta un saliscendi

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Il Super Tele blu a pentagoni neri rotola giù lungo la strada in discesa mentre sopraggiunge nell’altro senso una Panda a una velocità oggettivamente sostenuta che però l’autista ritiene opportuna per affrontare la salita. Su un marciapiede una donna sta rimproverando un uomo per aver effettuato un lancio insufficiente a mandare il Super Tele blu a pentagoni neri sul marciapiede opposto tra le braccia di un bambino che, pochi istanti prima, si era lasciato sfuggire il pallone che aveva preso velocità, rimbalzando nel mezzo della via e rotolando giù, prima che l’uomo la recuperasse e, anziché consegnarla in mano al bambino, aveva tentato un gesto atletico e un passaggio improbabile. L’uomo era scattato prontamente, prima, a impedire che il Super Tele blu a pentagoni neri facesse una fine indegna non appena la madre del bambino, sul marciapiede opposto, aveva sgridato il figlio perché non si gioca in strada. La madre è molto bella, e probabilmente l’uomo ha agito un po’ per farsi notare, si è lasciato prendere la mano ma ha lasciato sfuggire la palla, il lancio non gli è riuscito. Al volante della Panda io non ho fatto in tempo a frenare e la palla è finita chissà dove, la vedo sparire dalla visuale dello specchietto retrovisore e tiro un sospiro di sollievo perché è una fortuna, ogni tanto, essere solo spettatori.

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