Per lavoro ho incontrato gente che progetta e costruisce sistemi per sollevare le navi da crociera, segarle in due, allontanare le due parti dal peso di circa 22mila tonnellate ciascuna, la poppa in un verso e la prua di 25 metri in un altro, inserire in mezzo un pezzo aggiuntivo di nave come un pezzo del Lego, riavvicinare i due tronconi alla parte nuova allineandoli per poi consentirne la saldatura. Il tutto grazie a una specie di pattini e all’asciutto, con un sistema di controllo elettronico al millesimo di millimetro. Si tratta di un metodo che risulta essere più conveniente e veloce rispetto al modo tradizionale utilizzato per aumentare il volume e la capacità delle imbarcazioni passeggeri, così le compagnie navali possono incrementare la capienza della loro flotta e ospitare più passeggeri nelle crociere. Io che mi occupo solo di cose virtuali, marketing digitale e roba informatica in genere, quando ho visto le foto dell’operazione mi è venuta una specie di sindrome di Stendhal, nella variante che prende quando ci si trova di fronte a lavori veri, in carne ed ossa, e credo addirittura di essere svenuto.