la fila per le risposte giuste è di qua

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Se si potesse risalire alla prima domanda che si è posto un essere umano, e davvero questa volta attenti perché la prendo alla lontana, la prima domanda fatta a se stesso non si sa da chi e con chissà quale verso – immaginiamoci i primi rozzi tentativi di auto-percezione – ecco, sono pronto a scommettere che la prima domanda possa essere stata se nelle altre specie non evolute come l’uomo, e ancora provate a pensare a quanto poco evoluto fosse quell’uomo lì, se nelle altre specie animali dicevo non evolute come l’uomo possa esistere il dubbio. Che domande. Ve la immaginate una tigre con i denti a sciabola che ha paura di prendere una decisione? Un dinosauro adolescente che chiede a suo padre un consiglio, e non stiamo parlando di cartoni animati? Una di quelle primordiali creature acquatiche che conta fino a dieci prima di fare una scelta? Pensate un po’ oggi, con tutte le bestie che comunque un po’ di strada ne hanno fatta da allora. Gli animali domestici che gli manca la parola, le mucche che capiscono se tocca a loro e i maiali che si disperano per i congiunti dell’allevamento in pericolo. Nessuno di tutti gli esseri viventi protagonisti di questa storiella sarebbe comunque qui a raccontarci la propria perplessità in quel frangente, dal momento che quando si tratta di vita o di morte c’è poco da esitare. Il dubbio si manifesta nella vulnerabilità che a sua volta si traduce in inadeguatezza che, nel caso degli adulti, li fa sembrare bambini, ovvero incapaci di vivere in autonomia, badare a sé, sopravvivere nella giungla che c’è là fuori, giusto per rimanere nella stessa metafora. C’è la compassione nei crostacei? Esiste la sensibilità negli insetti? Si può trovare un equivalente di Sinking dei Cure nella cultura dei rettili, per esempio? Si fanno domande sulla weltanschauung le renne, giusto per contestualizzare l’argomento alla stagione in corso? Alle antilopi prima di farsi sbranare da un branco di leonesse passa tutta la vita davanti agli occhi come un film? Ma guardate che ce n’è anche per noi. Certe civiltà indigene, quelle che ogni tanto osserviamo sui canali di documentari e nelle trasmissioni di antropologia, una volta assicurati gli approvvigionamenti quotidiani, cosa fanno tutto il giorno?

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