la primavera del terziario avanzato, a pochi giorni dall’inizio dell’inverno

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Il miracolo a Milano che è accaduto questa mattina risulta ben più difficile da credersi di quell’altra arcinota storia neorealista di un gruppo di disadattati che rubano le scope agli operatori ecologici per prendere il volo verso un mondo immaginario. Oggi sembrano essersi verificati decine di episodi di impiegati che sono stati visti uscire di casa tenendosi tutti per mano, un gesto concreto di solidarietà per affrontare il rientro verso un lavoro per il quale si sentono sprecati tutti quanti, dopo almeno una ventina di giorni di chiusura aziendale. Persino qui, al mio paesello, un borgo post-moderno della periferia nord colonizzato da una popolazione di cafoni irriverenti, presuntuosi e poco istruiti a giudicare da quello specchio della società in cui viviamo che è la pagina Facebook “Sei di pincopallo se…”, che appunto nel caso del mio paesello è caratterizzata da commenti vergognosi e indegni per il genere umano tanto che ho provato a sbirciare in altre pagine Facebook omologhe e vi assicuro che nessun’altra è così indecorosa. Dicevo che persino qui, al mio paesello, di catene di auto-aiuto verso la stazione ferroviaria e verso la fermata della metro che è all’altro capo se ne sono viste numerosissime. Tutto sembra essere nato proprio da un esse-o-esse lanciato nel tardo pomeriggio di ieri, quando la morsa della responsabilità del mantenimento dei propri cari con la costrizione alla copertura della propria posizione produttiva si faceva sentire in tutto il suo bruciore allo stomaco a milioni di persone, in quello strascico di piacere sull’orlo del baratro esistenziale che è la festa della befana. Una iper-domenica in cui la sigla della Domenica Sportiva, anche se è solo immaginaria come è stato ieri perché ieri era martedì, squarcia i silenzi della nostra consapevolezza che non abbiamo scampo amplificata all’ennesima potenza, a sancire il termine ultimo della proroga per i migliori propositi di tornare al lavoro con la testa, magari unita alla promessa di una dieta o a un fioretto di non bere più birra almeno per un mese. E stamani tutti gli impiegati poi hanno percorso ancora per mano gli ultimi metri prima dell’ingresso delle aziende che li vedono ricoprire le stesse posizioni da almeno dieci anni accompagnandosi a vicenda, come quella gag dei due ubriachi che prima uno accompagna l’amico a casa, poi l’amico però preferisce tornare indietro con il primo verso casa sua per non lasciarlo solo, e l’altro pensa di riaccompagnare ancora l’amico per tenergli compagnia e così ad libitum. Non so dirvi come è finita, ma questa cosa del tenersi per mano tutti al rientro dalle vacanze di Natale anche se non ci si conosce sta dando il via a una vera e propria rivoluzione, da queste parti. Tenetemi aggiornato su quello che sta succedendo nelle vostre città.

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