un monumento più duraturo del bronzo

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L’Internet e i socialcosi svolgono anche questo importante ruolo sociale di mausoleo delle nostre gesta, un incommensurabile libro di storia in cui tutto, ma proprio tutto, viene conservato per i posteri. Un grande rivoluzione di piazza tanto quanto il giorno in cui vi hanno estratto il dente del giudizio, la liberazione di due ragazze sequestrate da un’organizzazione terroristica internazionale come l’unica apparizione di tizio o caio a un programma di Red Ronnie nel 1995. Quindi provate a immaginare la novità che tutto questo comporta nello sviluppo del tanto vituperato genere a cui apparteniamo: non c’è nulla che corra il rischio di venire dimenticato, soprattutto perché i diretti interessati del dente del giudizio e, soprattutto, del programma di Red Ronnie del 95 hanno tutti gli strumenti necessari per ricordarci quotidianamente quello che è successo. Clicca qui per vedere il video della mia performance, ecco i link alla recensione del disco che ho presentato in quell’occasione, e così via. Chiaro che, per dire, un anniversario della liberazione dal nazifascismo sarà oggetto di più ricerche rispetto a uno che entrato in odore di fama una botta e via, ma questo non toglie che l’accesso democratico alla memoria collettiva non generi equivoci e velleità per l’individuo, quando una volta il tutto si esauriva con una foto incorniciata nel bar degli amici a testimoniare il successo mancato. Una botta e via, in inglese, si rende più o meno con quel modo di dire con cui sono state pubblicate molte compilation, negli anni passati. Ricordate? One shot 80, One shot 70 eccetera eccetera. Ecco, io provo una profonda tenerezza per chi vive nel mito di se stesso per aver fatto una sola cosa nella propria vita e il suo unico scopo sia amplificarla arbitrariamente per renderla eterna. Un disco uscito nell’82, una pagina Facebook ad esso dedicata, la ristampa di quel disco con sonorità più attuali che, peraltro, ne inficiano fortemente la resa perché a quasi sessant’anni non hai certo la prestanza artistica di quanto ne avevi venti e rotti. Ecco il brutto della rete: scomodare la vanità perché tanto il mezzo, tutto sommato, non costa nulla e allora tanto vale provarci, e riempire i risultati di Google di pattume.

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