attiro deficienti since 1967

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Metto le mani avanti dimostrando la tesi insita nel titolo con la saggezza popolare che sostiene da sempre che chi si somiglia si piglia quindi il problema è tutto nostro, e i deficienti non hanno nessuna colpa a parte esserlo. Ma ciascuno di noi dovrebbe prima o poi pubblicare la propria lista facendo nomi e cognomi perché è solo così che l’Internet può essere utile. Come quando devi comprare la lavastoviglie nuova e vai a leggere le recensioni di Amazon. Certo, bisogno fidarsi della gente, e per questo so che anche voi non siete il miglior esempio di stima nel prossimo che vi circonda. Così prima di far affidamento su qualcuno dovrebbe essere possibile consultare questa sorta di LinkedIn in abiti civili, dove ci sono le raccomandazioni ma al contrario e ti puoi fare un’idea se uno è deficiente o meno a seconda di quello che dice l’opinione pubblica e decidere quindi se dargli corda oppure no. Pensate a alla vostra vita e a quante volte uno strumento simile sarebbe potuto esservi utile nella scelta delle amicizie, nella valutazione degli insegnanti della scuola al momento di scegliere quale sezione chiedere per vostra figlia, se l’avvocato di cui avete obbligatoriamente necessità è quello giusto. E ancora allenatori di pallavolo per squadre dilettantistiche, freelance da ingaggiare per portare a termine un lavoro, idraulici in pensione che li paghi comunque cari e non hanno nessun rispetto per i mobili di design, batteristi con accento brianzolo, persino geometri che si prestano a svolgere l’attività di intermediatori immobiliari. E ancora semplici conoscenti con cui fare qualche chiacchiera sui socialcosi, medici di base che svolgono privatamente cure alternative dal nome esotico, persone contattate a caso tramite annunci per la compravendita di automobili usate, tutta l’esercito dei parenti acquisiti che quelli purtroppo te li ritrovi ai pranzi di natale senza nemmeno averne richiesto la presenza, e qui so che si potrebbe aprire uno spin-off con una lista di cognati (non mi riferisco a te, caro Ven) con cui si potrebbe metter su una squadra di calcetto. Locatori di appartamenti nel centro storico di Genova, impiegate amministrative che cliccano su qualunque minchiata gli arrivi via e-mail, entusiasti della tecnologia che ascoltano suonerie in pubblico, pedoni casuali a cui chiedere informazioni, sedicenti disk-jokey e tanti, tanti elettori dei cinque stelle. Personale volontario di strutture di ricovero per animali randagi, moltissimi genitori dei compagni di classe dei figli, operatori di call center dei quali però è difficile sapere il nome, nessuno si presenta per filo e per segno quando richiedi assistenza. A quasi cinquant’anni posso affermare con assoluta certezza che attiro deficienti con una infallibilità che ha del miracoloso. E se anche voi attirate deficienti anche nella scelta dei blog da seguire e, quindi, alla fine succede a tutti e non si salva nessuno, facciamoci un esame di coscienza perché probabilmente c’è qualcosa che non va.

6 pensieri su “attiro deficienti since 1967

  1. speakermuto

    E quando alla fine tagli i ponti con certa gente, li senti pure mormorare “Ma che è, impazzito?”

  2. nel dubbio meglio tagliare, alla peggio resta sempre il guado per ricongiungersi con l’altra parte (che non vuol dire un cazzo ma volevo fare il brillante a tutti i costi)

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