alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 11.10.15

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404: file not found, “17. Lavatrici”: Se c’è qualcosa che può riassumere lo Spirito di Parigi, ammesso e non concesso che quest’ultimo esista, sono le lavanderie a gettoni. Monumento della contemporaneità metropolitana, a Lione, a Marsiglia, a Tolosa, ma anche nell’immediata periferia di Montreuil, ve lo assicuro, non sono così numerose.

Cartaresistente, “La piadina illustrata”

doppiozero00, “Expo. Code e Mercato Metropolitano”: In coda si familiarizza, si scambiano informazioni su Expo, si arriva rapidamente alla conclusione che tutto il mondo è paese. Il problema è che in Italia abbiamo sempre detestato le code, cercato di fare i furbi, le code hanno esaltato il nostro individualismo. E ora: come possiamo spiegarlo? Certo, c’è l’effetto grande festa, Giochi senza frontiere, Gardaland, Disneyland e tutte le land che si possono aggiungere: sentirci parte della folla, mettere in cervello in ammollo, ma c’è qualcosa di più. Formare una massa è qualcosa di connaturato nell’uomo, come l’istinto di sopravvivenza, ci insegna Canetti, e una massa è sempre manipolabile come gli apprendisti stregoni del XX secolo hanno dimostrato ad abudantiam. Queste code paiono dei giganteschi Om, dei momenti yoga nella nevrosi della vita quotidiana. Che ci sia qualcuno pronto ad approfittarne è più che probabile.

L’undici, “La trilogia della Città di K. rivive nel film di J.Szasz”: Il Grande Quaderno è uno dei film passati in sordina nelle sale italiane a ridosso di questo autunno. L’opera è la trasposizione cinematografica della prima parte della Trilogia della Città di K., il romanzo della scrittrice ungherese Ágota Kristóf. Il nome di chi si è cimentato nell’impresa è Janos Szasz, regista ungherese che con la sua opera lascia ben poco spazio all’immaginazione.

buzzfeed, “32 Reasons Milan Is The Absolute Worst”

Nine hours of separation, “Diciotto eroi normali”: C’è il cittadino del Bangladesh che, pur essendo immigrato clandestino e quindi passibile di espulsione, si è tuffato nel Tevere per salvare una donna che stava annegando; c’è il medico che si è ammalato di Ebola in Sierra Leone (e per fortuna è guarito); ci sono due donne che salvano i naufraghi del Mediterraneo; c’è il soccorritore alpino; c’è l’uomo che ospita a casa sua sei profughi; ci sono due anziani insegnanti che insegnano l’italiano ai profughi.

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