sballottaggio

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Mi piace riconoscervi nei numerosi santini elettorali anche se spesso rientrate nei casi delle persone che non vedo almeno dal 1996 e che scoprirvi adulti se non cinquantenni o quasi come me, un po’ invecchiati e per di più candidati a far parte del consiglio comunale del paesello natio, fa comunque un certo effetto. Il vantaggio di vivere in un posto che non è quello in cui sono cresciuto è quello infatti di trovarmi di fronte a coetanei fatti e finiti, conosciuti già nel pieno della loro maturità tra virgolette. Non avere conoscenza del loro pregresso se non nei racconti di chi qui ha passato l’infanzia e la giovinezza, mia moglie per esempio, mi lascia sufficiente spazio nella scelta quando devo manifestare la mia opinione su chi vorrei vedere amministrare questo posto. Mi metto però spesso nei panni di chi ha visto quelli che si candidano a rappresentarci nelle istituzioni pubbliche da bambini, giocare a Space Invaders da ragazzi, farsi le canne al parchetto insieme, scambiarsi battute durante l’intervallo a scuola eccetera eccetera, creando cioè quel substrato che smantellerebbe autorevolezza a chiunque, figuriamoci a gente normale o sotto la normalità che pensa di buttarsi in politica. Osservavo invece i manifesti elettorali al paesello natio proprio ieri, rimasti intatti tra il primo turno e il ballottaggio di domenica prossima, riconoscendo la fiamma dell’estate dell’83, l’amico pusher, il rampollo di una dinastia di avvocati, il prof fricchettone allora e fricchettone oggi ma invecchiatissimo, quello che non mi ha mai restituito la vhs con i video dei Depeche Mode, la bellona del classico. Il mio orientamento ideologico, già in pieno subbuglio da renzi-boschismo, sarebbe messo a dura prova se fossi chiamato a votare laggiù. Davvero dovrei esprimere la mia preferenza per uno di questi a cui ai tempi non avrei delegato nemmeno la scelta del gusto della spuma da consumare al bar dello stabilimento balneare che frequentavamo insieme? Veramente tu che sei riuscito a vendere del fumo a un carabiniere in borghese pensi che ti vedrei a prendere decisioni per il bene comune? Meglio vivere nell’inconsapevolezza di quello che le persone hanno combinato, sapete come si dice, a proposito dell’occhio e del cuore, vero?

Un pensiero su “sballottaggio

  1. Ecco, il mio antennista, che è stato pure assessore ai lavori pubblici, che mi ha pure sposato e che è stato anche candidato a sindaco per quella che fu rifondazione, ecco, lui, da ragazzi in una partita 11 contro 11 al campo sportivo mi fece annullare il mio terzo gol personale (l’avevo scartato, era portiere, e l’avevo messa dentro) reclamando e simulando un fallo altamente inesistente, l’arbitro del resto era un ciccione a 60 metri da lì.
    Sì vabbè, vincemmo cmq 5 a 0 ma io quanto lo stimerò uno così?
    Poi non l’ho più fatta una tripletta in una partita di calcio a 11.
    p.s. io voto la bellona del classico, da che parte sta?

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