quest’uomo non ha bevuto acqua ed è uscito nelle ore più calde, guardate cosa gli è successo

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I luoghi comuni sulla caldazza che fiacca quest’ultima settimana prima di mandare a quel paese di villeggiatura clienti, colleghi, capi e fornitori si sprecano, sta di fatto che nessun software al mondo e in tutta la storia dell’informatica ha mai eguagliato in creatività il naming e il relativo logo a forma di Colosseo in fiamme di Nero Burning ROM. Un scintillante primato che brucia a tutti i pubblicitari a cui fumano le cervella per inventare qualcosa di più creativo ma invano. Ma non sono solo questi sforzi a farci gettare la spugna, che per un po’ di ristoro nel dubbio me ne guarderei bene dal separarmene soprattutto se inzuppata di acqua fresca, in questa escalation di scadenze da portare a termine per partire con il cuore in pace. Comunque poche balle: mi dichiaro in burn out, affinché lo sappiate. Il che è strano perché, per definizione, si tratta di una “sindrome da stress lavorativo, caratterizzata da esaurimento emotivo, irrequietezza, apatia, depersonalizzazione e senso di frustrazione, frequente soprattutto nelle professioni ad elevata implicazione relazionale”. Io trascorro giornate, per non dire settimane, a non spiccicare parola, e se vi faccio qualche esempio capirete perché invece non brucio dalla voglia di fare conversazione qui in ufficio. Poco fa un collega si era acceso in una discussione sul fatto che, a sentire lui, Salvatore Aranzulla è ricco sfondato ma, malgrado la giovane età, non si dà al lusso e alle comodità. Io non avevo una posizione su questo argomento e mi sono limitato ad annuire malgrado il collega mi sollecitasse per avere un mio punto di vista. Mi piacerebbe fare una foto al silenzio che si sente qui, in certi momenti della giornata, come mi piacerebbe fare un foto dei quaranta gradi che ci sono fuori. Sarebbe bello trovare il modo per rendere possibile questa sorta di cross-sensorialità e, con un’invenzione simile, avremmo chissà quante possibilità in più per trasmettere al prossimo le nostre cose. Qualcuno sostiene che siano già troppe, io tendenzialmente sono abbastanza allineato su questo punto di vista, ma tanto ormai, per restare in tema di temperatura percepita e gradi effettivi, la frittata è fatta. Nel caldo gli spunti sono molteplici: un ritorno di fiamma che ci lascia scottati, un hot-topic che ci manda in escandescenza, fuochino fuocherello e fuoco per trovare il tesoro nascosto e bruciare di passione fino ad accendersi in viso dalla vergogna. L’autocombustione vi fa sudare freddo e vi trasforma in arroventati incendiari? I vostri progetti non andranno in fumo prima delle ferie, quindi cercate di sbollentare e, alla peggio, cercate rifugio nei centri commerciali.

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