dove sono le cose quando le cerchiamo

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Anni e anni di emancipazione e di sforzi per far tardi la notte e viaggiare in lungo e in largo per poi ammettere che non c’è nulla di più bello che rientrare a casa propria. La sensazione dei giri di chiave per chiudersi dentro e ciò che ci si prospetta davanti nel breve periodo, al riparo delle mura domestiche, non ha eguali in natura. Ma non preoccupatevi se non siete proprietari, vivere in affitto va bene lo stesso, soprattutto di questi tempi. I più giovani e, per questo, idealisti amano considerare più consono alla loro indole adattativa vivere in palazzi più antichi, se non addirittura storici. In questa categoria rientrano sia i più abbienti, che hanno la possibilità quindi di ristrutturare mantenendo l’essenza originale ma inserendo, nel modo più invisibile possibile, tutta la potenza della tecnologia che migliora la qualità della vita. Reti nascoste, classi energetiche di ultima generazione, arredi bio-qualcosa a impatto zero.

Ai più poveri invece non resta che godersi la full immersion nella storia che, certi palazzi dei secoli passati, gronda dai muri portanti e non. Si tratta di uno status secondo a nessuno e chi non può trasformare le cose come vorrebbe si fa portatore dei valori filologici ciò comporta. Rispetto totale per ogni metro quadro nella consapevolezza che noi siamo solo temporanei inquilini di questo pianeta e degli immobili su di esso costruiti, quindi il gioco è fatto.

Quelli più anziani come me, invece, preferiscono il nuovo e il moderno perché di storia ne hanno già abbastanza della loro che sobbarcarsi anche di quella degli altri trasmette stanchezza solo al pensiero. Accendere la luce e trovarsi immersi nel design e nelle righe tirate dritte per accogliere le comodità del nostro tempo che, con il nostro lavoro, abbiamo contribuito a edificare. Non ci sentiamo superiori, ci mancherebbe, ma siamo convinti che ognuno abbia diritto a ciò che gli è più adatto. Per noi si tratta di una forma di razionalizzazione degli ambienti in cui è facile non smarrirsi e non smarrire le cose, avere tutto sotto controllo, poter operare sintesi nella totale semplicità, arrendersi all’idea che qualcun altro pensi il meglio per noi. Non so se sono riuscito a trasmettervi questo modo di vedere le cose. Se volete posso mostrarvi tutte le case in cui ho abitato, non mi viene in mente un esempio più calzante a questa teoria.

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