questioni di cuore

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Il padre di Alessia è iperteso come me e ieri è tornato a casa con l’ennesima conferma di una leggera ipertrofia cardiaca. Ci sono in effetti momenti in cui si sente strano e associa questa sensazione a una questione di cuore: se mangia una tavoletta intera da cento grammi di cioccolato, quando gli vengono in mente le frasi giuste da scrivere nelle sue recensioni di film che poi affida a un sito di amici per metterle online, quando osserva le mani della sua collega architetto mentre disegna, verso sera quando inevitabilmente affaticato si porta appresso il fardello dello stress stipato nello zaino insieme al portatile dell’ufficio. Se però avete frainteso con le faccende romantiche, avete preso una cantonata. Da quando il padre di Alessia si è separato si lamenta che nessuno è più interessato a lui, almeno è quello che dice a me mentre ci asciughiamo dopo la doccia, in palestra. Anche io mi sono sottoposto subito dopo di lui alla visita di rito per poter ottenere il certificato medico utile a deresponsabilizzare l’associazione sportiva dilettantistica nel caso ci venga un coccolone durante l’attività fisica, frequentiamo lo stesso corso. Gli ho fatto presente che, per questo genere di cose, dovrebbe però provare in palestre più alla moda dove si iscrivono utenti più giovani e in forma, oppure affidarsi ai siti di incontri come fanno tutti. So di banalizzare la questione. Il fatto è che non ho problemi, da questo punto di vista, e mi sento di pontificare agli altri suggerimenti campati in aria. Il caso mi fa spesso incontrare persone interessanti con cui scambiarci opinioni su libri e dischi, per me quelle due ore di ginnastica che io e il padre di Alessia trascorriamo insieme costituiscono un divertimento con il valore aggiunto che sudo come un maiale il che, a detta di tutti, fa bene perché mi aiuta ad espellere le tossine. Scambiare quattro chiacchiere come queste con lui è tutto sommato piacevole. Ho cercato così di rassicurarlo: anche io soffro di una leggerissima ipertrofia ma, a essere sincero, mi preoccupano di più certi periodi come questo in cui non trovo letture coinvolgenti. Prendo in prestito romanzi in biblioteca ma non scatta la scintilla. Anche queste sono questioni di cuore, a loro modo, con la differenza che tutto, nelle storie che leggiamo nei libri, alla fine trova una conclusione.

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