Quando un bassista se ne va da una band, intendo. Lunga vita ai bassisti, infatti, sapete bene come la penso in proposito. Siamo sempre pronti a disperarci quando un cantante di un gruppo sceglie la carriera solista o se il chitarrista che caratterizza il sound dei nostri beniamini si ritira per qualche motivo perché ne va dell’anima dei nostri artisti preferiti mentre invece, se è il bassista a fare le valigie, spesso la notizia passa inosservata.
Qualche giorno fa ho trovato per caso il video di un’esibizione dal vivo del Propaganda – quelli di “Duel” – e mi sono così ricordato di Derek Forbes, lo storico primo bassista dei Simple Minds che aveva abbandonato Jim Kerr e soci dopo “Don’t you”, probabilmente scettico sulla deriva pop-rock del progetto di cui era stato uno dei fautori. Non a caso di lì in poi il livello delle produzioni dei Simple Minds, oltre a essere completamente diverso, è stato qualitativamente discutibile, e non penso si tratti di una coincidenza. Derek Forbes, del quale a essere inconfondibile non è solo il modo di suonare ma le stesse parti di basso che componeva, aveva fatto parte in seguito della band tedesca. Da notare, nell’esibizione qui sotto, che la sezione ritmica è completata addirittura da Steve Jansen (ex Japan) alla batteria.
Un altro bassista ad aver causato un forte cambiamento nel gruppo di appartenenza dopo aver dato forfait è stato Carlos Dengler degli Interpol. In questo caso non c’è stata una deriva analoga a quella dei Simple Minds. Anzi, l’ultimo disco “El Pintor”, oramai del 2014, è all’altezza dei primi più blasonati lavori. Di certo, però, il suono degli Interpol è piuttosto cambiato. Le articolate sequenze di basso di Carlos Dengler hanno lasciato il posto a linee più standard e meno personali.
Il più recente caso di catastrofi di questo genere si è manifestato qualche giorno fa. Vittima, un’altra delle mie band preferite. Walter Gervers, bassista dei Foals, ha rimesso il suo incarico. Il gruppo ha annunciato la notizia attraverso i canali social ufficiali, sottolineando però l’armonia con cui la decisione sia stata presa. Come hanno dichiarato i Foals stessi, è solo la fine di un capitolo, ma non la fine del libro.