le cose che hai comprato

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Enzo chiede a sua figlia se ha letto il suo ultimo articolo, lei risponde di no e che segue con discontinuità il sito in cui Enzo scrive. La ragazza è all’estero per una di quelle vacanze studio che fanno gli studenti in estate una volta finita la scuola, probabilmente è troppo presa dalla sua meritata lontananza da casa per occuparsi degli aspetti con cui si corre il rischio di ridurre le distanze, ricucire con il passato, addirittura anticipare il ritorno. Con i genitori si sente un giorno sì e un giorno no, una frequenza di cui sembrano soddisfatte entrambe le parti. Che cosa hai comprato? le chiede Enzo. Un rasoio, l’ibuprofene per quando mi arriva il ciclo e ho speso qualche sterlina al luna park, risponde lei. Enzo però rimuove quella parte di conversazione e quando deve fornire un resoconto alla moglie sulla telefonata non si ricorda. Mi ha elencato tre cose ma ora non mi vengono in mente, si giustifica. Devi segnarti le cose che ti dice, ribatte lei. In effetti potrebbe funzionare. Prendere appunti durante le chiacchierate al telefono dev’essere utile, anche se star dietro a qualcuno che parla veloce non è semplice. Enzo per lavoro fa anche delle interviste e sa bene quanto sia meglio registrare le risposte rispetto a segnare i passaggi più importanti. Si corre sempre il rischio di tralasciare particolari decisivi. Come hai detto dopo il rasoio?, avrebbe potuto chiedere alla figlia per aggiungere alla lista il resto degli acquisti. Ma la figlia si sarebbe spazientita, sapete come sono i ragazzi. Papà non importa, chissene, lo avrebbe ammonito. Così nei momenti in cui la sua testa è più sgombra di pensieri, Enzo si concentra per ripercorrere la telefonata e aggiornare al meglio sua moglie. Del rasoio è sicuro, come si fa a dimenticare un passaggio così curioso. Qualche ora dopo Enzo è nell’antibagno per cercare le pastiglie della pressione nel cassetto dei medicinali ed ecco che l’ibuprofene fa breccia come un raggio di sole nella sua memoria. Che bello, siamo già a due. La terza, malgrado la sua natura così anomala, è la più difficile da ricostruire e gli sovviene solo la mattina successiva, in quella fase in cui la testa sembra riaccendersi come un sistema operativo che riattiva gradualmente tutte le sue componenti. Così Enzo, ricostruita per bene la lista, corre a scrivere un articolo e a pubblicarlo per avere questo aneddoto sempre disponibile per sé e la moglie e non scordarselo più, tanto la figlia che è in vacanza studio all’estero lo legge con discontinuità.