la ThinkPrint al 40% di sconto: cosa aspettate?

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Ho approfittato anch’io del Prime Day. Anche se non ho il becco di un quattrino non ho resistito all’ultimo fiammante modello – fresco di successo alla Fiera dell’elettronica di Berlino – della ThinkPrint, la stampante 5D che va per la maggiore perché riuscire a rendere tangibili e realizzare le bozze di progetto direttamente dal momento in cui ci vengono in mente è una comodità oggettivamente impagabile. Speravo che la casa produttrice me ne spedisse un esemplare da recensire per il mio sito ma poi ho parlato con qualche collega che mi ha confermato che i tempi delle vacche grasse nel marketing sono pressoché terminati. Era in offerta al 40% di sconto e non ci ho pensato due volte. Mi è arrivata solo da una manciata di giorni ma già posso confermare che si tratta di uno degli acquisti più azzeccati che abbia mai fatto nella mia vita, alla pari della lavastoviglie Miele (non riuscirei a immaginare più la mia vita senza) e del giradischi Dual che, i lettori più affezionati lo ricorderanno, in realtà è frutto di un dono ma la sostanza non cambia: non ho mai ascoltato la musica così bene da quando fa parte del mio Hi-Fi. Al momento ho utilizzato la mia ThinkPrint più che altro per le necessità più impellenti: lo sviluppo di bozze delle canzoni che nascono nella mia testa mentre guido o sotto la doccia (a proposito, è anche waterproof) e che la funzione Hit (una sorta di Bimby della musica) trasforma in successi fatti e finiti, perfettamente arrangiati e pronti per scalare le classifiche; le primitive protezioni dalle paure tipiche della mezza età – dolore e morte dei mie cari e mia – a cui la depressione latente mi induce a concentrarmi appena sveglio, rese da un modello digitale completo della texture del rivestimento nel materiale a mia scelta e costruite di tutto punto, pronte da essere indossate ogni giorno più facilmente di una lente a contatto usa e getta. Sono riuscito persino a sfornare una serie di situazioni realizzate meglio di un qualunque plastico di quelli che si vedono in televisione nei talk show più torbidi: indipendentemente dal materiale scelto per la stampa il risultato è impressionante per l’attenzione al dettaglio e per l’effetto presenza. Ho provato proprio stamattina a liberarmi dell’invidia di un conoscente di vecchia data, una mezza calzetta che non riconosceva i più banali intervalli quando gli davo lezioni di armonia e che oggi è uno stimato docente di conservatorio. In quattro e quattr’otto ho potuto beneficiare di una strategia di rivalsa efficace e appagante che ha restituito giustizia alle cose. Non ho esitato a mettere una recensione a cinque stelle (unico caso in cui a tale locuzione rimanga un’accezione positiva) alla ThinkPrint. Il mio consiglio è di affrettarvi e di non lasciarvi scappare l’occasione: non ve ne pentirete e, nel caso, potrete far tornare tutto come prima: la ThinkPrint è, al momento, ancora l’unico dispositivo digitale che funziona anche contro se stessa.

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