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Per la prima tappa del tour solista di Manuel Agnelli la location in cui di norma si svolge il Festival è stata adattata al format del suo nuovo spettacolo, una scenografia che il leader degli Afterhours e giurato di XFactor impone alle strutture che ospiteranno il suo show nella lunga stagione di presentazione del suo album d’esordio senza il gruppo che lo ha accompagnato fino a qui. Il palcoscenico non esiste, la band è occultata a suonare chissà dove e il cantante si muove liberamente tra i corridoi che separano le file di sedili in cui il pubblico ha preso posto. Banditi persino i microfoni ad archetto, Agnelli tiene stretto il suo scettro a gelato, senza filo e senza asta, come le rockstar di una volta. I lunghi e lisci capelli hanno lasciato il posto alla capigliatura rada di un qualunque uomo di mezza età, mentre il look total black continua a essere il preferito. Le luci sono ancora accese e il cantante si precipita in sala con un foglio A4 su cui ha stampato i testi delle sue canzoni. Lo consegna a un fan estratto a caso tra il pubblico, un uomo sulla cinquantina che i più attenti riconoscono come l’autore del sogno in cui si svolge il concerto. L’uomo è tenuto a seguire la scaletta, almeno fino al colpo di scena: Agnelli sembra in difficoltà nell’intonare uno dei suoi acuti per i quali è famoso, a chiusura di una strofa cantata sui bassi, così afferra il foglio al fortunato spettatore e, dopo averlo brandito in una furiosa galoppata verso i camerini, lo straccia in mille pezzi in un’esplosione di applausi. L’uomo, privato del suo cimelio, resta sbigottito anche oltre la fine dell’esperienza onirica. Pare che comunque anche questa trovata facesse parte dello spettacolo.

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