un orgasmo di synth

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Quel periodo della musica italiana in cui ci davano dentro con i temi suonati con il sintetizzatore è una vera età dell’oro per chi ama la musica elettronica. Per farmi capire, da sempre convivo con questa curiosità: perché il tema di un brano così sensuale come “L’importante è finire” di Mina (o, meglio, di Cristiano Malgioglio) non è stato inciso con un sassofono? Provate a chiudere gli occhi e a esercitare mentalmente la proiezione. Eppure, correva l’anno 1975, qualcuno ha provato a guardare in avanti e quel qualcuno è stato Alberto Baldan Bembo, fratello di Dario, che ha eseguito la linea portante del successone di Mina con uno strumento elettronico e analogico, probabilmente di marca Moog. Non ho dubbi sul fatto che questa decisione abbia influito notevolmente al successo del brano. Con uno strumento a fiato, di certo più caldo e impegnativo, la canzone avrebbe preso una piega fin troppo melensa mentre è chiaro che la finalità del testo fosse quella di comunicare la bellezza dell’amplesso anche avulsa dal sentimento. Sono in molti i teorizzatori dell’accezione di finire = venire e che, appunto, la causa dello scandalo del pezzo (censurato dalla RAI eccetera eccetera) fosse proprio quello che una donna potesse godere dei piaceri della carne indipendentemente da una prestazione ai fini della maternità. Un sax avrebbe dato il colpo di grazia a questa verve di freddezza attribuita a un essere umano di genere femminile che ha le carte in regola per divertirsi con il corpo anche senza tutti gli orpelli teoretici dell’accoppiamento. Il synth invece è l’emblema della freddezza emotiva e, sotto la voce e il corpo di Mina, ci sta da dio.

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