dissimile

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Premesso che ho molti amici che hanno figli, i figli dei miei amici e semplici conoscenti sono quasi tutti una copia del loro genitore di riferimento. Il mio chitarrista nerd ha fatto un tecnico del suono tredicenne nerd che disquisisce di virtual mixer come io alle medie argomentavo le mie interpretazione delle regole del Subbuteo. La figlia della pazza del portone accanto al mio ha quindici anni ma ti guarda come si ti invitasse a giocare nella stanza 237 con la sua sorella gemella. Poi ci sono genitori secchioni che hanno fatto figli secchioni, madri single che sono le copie esatte delle loro ragazze adolescenti e viceversa e sono così dipendenti l’una dall’altra che un po’ le invidio. Scout hanno plasmato scout, poco di buono hanno ragazzi già problematici alle superiori, avvocati notai e farmacisti si tramandano le professioni di generazione in generazione. La mia, sotto questo aspetto, non c’entra un cazzo con me. Meno male, direte voi. E avete ragione. Meglio così, e me ne prendo il merito. Le ho passato contenuti neutri, perfetti per prendere le distanze. Nell’insieme si vede che c’è del mio, ma solo se siete fini osservatori.

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