maggiore minore uguale

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Non ho mai assistito – né vissuto in prima persona – a una dinamica in cui le cose cominciano bene e migliorano fino ad attestarsi su valori di splendore impensabili all’inizio. Forse è nella natura delle cose e nel ciclo della vita, lo stesso che ieri uno dei miei alunni mi ha detto di conoscere e mi ha chiesto di poter ripetere, arrivando poi al dunque – cioè alla morte – con un evidente senso di esitazione nel pronunciarla. Mi sono chiesto così se fosse la prima volta – la prima volta in sei anni – in cui riflettesse con attenzione su quella serie di passaggi, e sul decorso che ne consegue, di un processo vecchio quanto l’uomo, anzi, quanto i dinosauri o gli esseri viventi che c’erano prima e che nemmeno sappiamo che faccia avessero, sempre che abbiano avuto una faccia o, ai tempi, se ne poteva fare anche a meno. Si tratta di una legge che mette insieme chimica, fisica, filosofia, storia, matematica e tutto il resto delle discipline che studiamo e insegniamo a scuola (quindi sì, anche musica e per quelli più fanatici anche la religione). Le cose iniziano sempre bene, altrimenti perché dovrebbero iniziare. Poi si usurano con il tempo, con lo spazio, con gli eventi atmosferici, la corrosione dovuta ai muschi e ai licheni, gli acciacchi e le righe che ti fanno gli invidiosi, con le chiavi, sulla carrozzeria. Pensiamo solo alle relazioni. Ieri una collega mi raccontava che il suo compagno – con cui vive da un lustro – all’inizio del rapporto l’assecondava di più sui film alla cui visione chiedeva di essere accompagnata. Poi subentrano fattori che nessuno ha mai elencato esplicitamente (ci ostiniamo a scrivere libri, comporre canzoni e pubblicare storie di carattere metaforico per parlarne con gli altri) e ricominciamo a mettere dentro tutto quello che avevamo disposto all’aperto, negli spazi comuni della vita di coppia. Non solo. Il condominio di cui l’appartamento in cui vivo fa parte ha appena approvato un mutuo da più di 20mila euro a proprietario per una serie di interventi strutturali e per il risparmio energetico. Mai che si legga di un edificio che, anziché usurarsi con il tempo, si auto-tutela per migliorare negli anni le performance e cresce fino all’impossibile. Persino le bottiglie di plastica, che ci mettono mille anni a decomporsi nel mare, alla fine ce la fanno. Non dobbiamo stupirci, quindi, se le cose peggiorano a partire da quello che leggiamo sui giornali. Poi uno si chiede perché c’è gente che si chiede se non sia meglio non iniziarle nemmeno. Perché è vero che se non provi non saprai mai come va. Ma tanto va sempre allo stesso modo.

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