creature della notte

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Nelle case, di notte, quelle che si vedono non sono lucciole ma led accesi e di tutti i colori. Nel silenzio e nel buio creature leggendarie lavorano per noi ricaricandosi per quello che le aspetta al nostro risveglio. Smartphone, tablet e PC succhiano energia al pianeta e consumi ai loro proprietari mentre noi ci arrovelliamo in sonni disarticolati. Qualcuno si alza prima che il sole sorga. Le porte in tinte scure prive di vetri, chiuse inavvertitamente, costituiscono un ostacolo al percorso verso il luogo di liberazione per il bisogno impellente che strappa l’uomo al suo sonno. Ci sono anche spot televisivi che raccontano queste urgenze meglio di me. Occorre muoversi molto lentamente, spostarsi a memoria da un vano a quello contiguo, tenendo le mani in avanti. Il buio è pieno di insidie. I gatti equivocano la sortita come l’inizio della nuova giornata e reclamano il primo pasto. Una lampadina vecchio stile si accende nello sgabuzzino stipato di provviste di cibo per animali e scarpe di stagione. Ci sono buste di cibo di tutti i gusti e ci sono solo snickers abbinate a coppie e ordinate per lunghezza. Anni fa gli scienziati avevano previsto il primato di quelle che i nostri nonni chiamavano scarpe da tennis. Quel giorno in cui conquisteranno il pianeta, probabilmente, sta per sorgere. Che ne sarà dei nostri piedi. Che ne sarà dei nostri nervi, se dormiamo così poco. I bagliori dei dispositivi in stand-by ci indicano la via del ritorno come segnali luminosi di una immaginaria pista di atterraggio. I gatti, ora sazi, tornano a riposo. C’è ancora qualche ora di speranza. Buonanotte.

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