ecco perché dovreste disiscrivervi dai gruppi Facebook

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Facebook è la piattaforma che ha preso il posto delle tradizionali occasioni di aggregazione e scambio esperienze, oltre a favorire e, perché no, allontanare le relazioni interpersonali. Quanti amici avete radiato dalle vostre frequentazioni virtuali dopo aver approfondito gli aspetti a cui una conoscenza fisica ma superficiale era di ostacolo? Sapevate prima dei socialmedia che tizio ascolta Biagio Antonacci, che caio partecipa alle veglie di preghiera in favore di Formigoni, che sempronio considera Di Battista un intellettuale? La deludente esperienza delle discussioni generaliste con gli individui con cui siamo in contatto ci ha spinto così a rifugiarci nei gruppi, nella speranza di ritrovare quell’atmosfera che si respirava nelle mailing list di fine anni novanta. I gruppi Facebook, si sa, sono di due tipi. Ci sono quelli orizzontali, formati da gente accomunata da un’appartenenza comune, per esempio al luogo di nascita, al comune di residenza, a un movimento o partito politico. Ci sono poi quelli verticali, nei quali chi si iscrive accetta di contribuire allo svisceramento fino alla nausea di un argomento/tema specifico/personaggio-figura di culto. Reduce da una vacanza nei luoghi dell’antica Roma e sull’entusiasmo delle ultime serie tv dedicate ai nostri antenati, moto che ha ravvivato una passione per la lingua latina e la storia romana che coltivavo ai tempi dell’università, mi sono scritto a decine di gruppi Facebook avviati per riunire chi si pasce di questa inclinazione. Gruppi verticalissimi frequentati da fanatici che perdono le staffe perché gli attori di Romulus cavalcano con le staffe. Fatto sta che nella mia timeline di Facebook da qualche tempo si legge solo di Impero Romano, repubblica, monarchia, Roma antica, archeologia romana, letteratura latina, latino, protolatino, barbari, invasioni barbariche, Barbari nel senso della serie Netflix, imperatori romani, re di Roma, consoli, senatori, uomini carbonizzati a Pompei, Pompei, scavi archeologici. La morale è che i gruppi Facebook verticali ti fanno passare la passione per l’argomento verticale a cui vorresti dedicarti nel tempo libero, che c’è gente che non sta bene e che su Facebook sta peggio, e che è molto meglio frequentare i gruppi orizzontali dove si parla di tutto e se parli di Impero Romano ci fai un figurone perché non è detto che gli altri ne sappiano qualcosa, e che è più salutare coltivare le proprie passioni in autonomia almeno finché non si potrà uscire di nuovo di casa e riprendere a partecipare ai gruppi di lettura in biblioteca, fare attività sportiva, andare ai concerti, spegnere la tv, spegnere il telefono, spegnere il pc, spegnere l’Internet.

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