i vigili

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Molto spesso i vigili sono vigili. Nel senso che vigilano. L’ho notato ieri uscendo da scuola. Ci sono i vigili che bloccano il traffico all’uscita della viuzza in cui si trova l’edificio, mentre all’altro capo è in servizio un anziano prestato al controllo della mobilità urbana. Un umarell a tutti gli effetti perché, come i vigili, è vigile pure lui. Solo che non c’è nessun cantiere da contemplare. Osserva se una mamma con bambino deve attraversare e la protegge con lo sguardo e la paletta mentre conquista sana e salva il marciapiede opposto. I vigili però sono ancora più vigili, dev’essere il fatto di indossare la divisa. Si vede che vigilare è il loro core business. Osservano qualunque cosa si muova nel traffico. Ti segnalano se hai le luci spente. Ti fanno cenno di accelerare per non essere d’ingombro. Qualche anno fa, in occasione di una biciclettata – si chiamano così – della scuola di mia figlia ho contribuito facendo il vigile, agevolando cioè il passaggio dei partecipanti in un incrocio del centro. Anch’io ero in bici. Poi però sono stato ripreso da un anziano in macchina perché non ero stato sufficientemente pronto a farlo passare in un momento in cui la colonna delle biciclette si era spezzata e lo consentiva. Il vecchietto ha dovuto così attendere la fine del gruppo dei partecipanti e se l’è presa con me. Mi ero distratto a chiacchierare con la mamma di una compagna di classe di mia figlia. Un segno che non potrei mai fare il vigile perché non vigilo abbastanza. I vigili non chiacchierano mai. “I know a fireman who looks after the fire”, cantava Peter Gabriel in “Supper’s Ready”. Conosco un vigile che si occupa di vigilare, potrebbe essere la versione contestualizzata a questo tema, e chissà se i Genesis ne faranno un adattamento per l’occasione. Mi sono chiesto se esista la deformazione professionale per la professione del vigile urbano, e cioè se i vigili vigilino anche fuori dal lavoro. Se gli venga naturale osservare ogni movimento anche nel tempo libero, quando sono in casa con la famiglia, quanto partono per le ferie. Nel paese in cui vivo, per esempio, sembra che i vigili si siano rifiutati di guidare bici e moto – acquistate dall’amministrazione comunale per consentir loro attività di controllo più agile nelle aree non raggiungibili in automobile – adducendo certificati medici che gli impedirebbero questo tipo di servizio alla collettività. Invece il vecchietto che supporta i vigili all’uscita da scuola non ha nessun problema di deambulazione. Salta prontamente sulle strisce a fare da scudo ai più deboli, quando ce n’è bisogno. Una volta mi ha ripreso perché ho percorso in auto il tratto chiuso al traffico durante l’uscita dei bambini in cui avevo parcheggiato, quella mattina. Avevo fretta e mi sono avviato lo stesso. Mi ha ripreso e mi sono sentito umiliato, così ho imparato la lezione. Da allora ho sempre parcheggiato altrove.

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