prospettiva niente

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Ci sono posti dove non c’era nessuno in giro nemmeno prima del lockdown e la quarantena non ha certo cambiato le cose. Luoghi come questi si prestano a pratiche a rischio di insuccesso zero, per esempio rimettere in sesto una vecchia Nikon che non uso più. Un po’ perché ha mille funzioni ma non credo di aver mai spostato il selettore dalla posizione di automatico. Un po’ perché con lo smartphone si fa prima. Mentre immortalo strade vuote posiziono la mascherina sotto il mento, tanto non c’è anima viva. Mi viene in mente il titolo per la foto: “Prospettiva Niente”, nel senso che nessuno, se non la superstizione, può prevedere che quest’anno sia finalmente quello dell’emancipazione dalla malattia. Nella vetrina di un fioraio ci sono ancora dei vasi con le stelle di Natale. Non so perché ma mi viene da parlare da solo per ricordarmi che non sono integerrimo. Non fate come me. Non prendetemi di esempio, mi verrebbe da scrivere in uno di quegli avvisi che si appendono sulle bacheche pubbliche con il numero di telefono stampato in tagliandi da strappare ripetuti per tutto il lato corto in basso. Cerco sul manuale d’istruzioni della macchina fotografica il modo per rendere più efficace lo zoom digitale ma qualcuno lo ha scambiato con un libercolo di aforismi dal retrogusto filosofico, mai così fuori contesto. C’è scritto che c’è sempre da scrivere e che è per questo che è importante arricchire il lessico degli esseri umani sin da quando sono piccoli. Coltivare la scrittura a partire dai rudimenti, dalla grammatica, dalla struttura del periodo, dalla forma al servizio della sostanza. C’è anche un disegno con la silhouette di omino che scarabocchia un taccuino con uno di quei lapis di una volta e ha un sorriso inequivocabile stampato sulla faccia. Mentre guidavo per arrivare qui il tempo è peggiorato e ho pensato al grande dilemma di interrompere il funzionamento dei tergicristalli in galleria quando piove, considerando che se c’è traffico gli altri veicoli spruzzano gocce d’acqua (nel migliore dei casi) dall’asfalto sul parabrezza. Mi è sembrato un buono spunto da cui partire e l’ho memorizzato grazie al riconoscimento vocale del telefono perché ho pensato che, prima o poi, potrebbe tornarmi utile.

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