società sportiva

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La gente non vede l’ora di mettersi in tuta il sabato mattina e uscire di casa. Poi ci sono anche quelli che nel weekend corrono, vanno in bici, camminano, zampettano con le bacchette da nordic walking per i parchi urbani, e sono davvero tanti. Alla gente normale però basta solo il contatto con la tuta per percepirsi di maggior tonicità, in forma e pronta a mettersi in marcia, un po’ come quando prendi l’appuntamento dal dottore e, messo giù il telefono, ti senti già meglio. Con la tuta ci si va al supermercato, si fa la spesa nelle botteghe di quartiere. In tuta si lava la macchina, si fa la scorta alla casa dell’acqua per la settimana, si va in posta o a fare un bancomat e, tra una commissione e l’altra, c’è il tempo per un caffè al bar della piazza o, se è quasi mezzogiorno, uno spritz. La diffusione delle tute come outfit trasversale a ogni ceto sociale ha indotto la moda ad adattarsi alle nuove linee. Prendete i pantaloni da uomo, sempre più slim, o le scarpe che, anche quando sono eleganti, richiamano le sneakers. A vederci tutti con la tuta, l’uomo del futuro di noi penserà che siamo una società sportiva, una civiltà in cui teniamo molto al nostro benessere fisico. L’uomo del passato giudicherebbe invece esclusivamente l’estetica discutibile e il tessuto artificiale di bassa qualità con cui vestiamo i nostri corpi. L’uomo del presente è solo più pratico degli altri e non vede l’ora di mettersi in tuta il sabato mattina e uscire di casa. Tutto qui.

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