invidia gratinata, al forno e mille altre ricette veloci

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L’invidia non dovrebbe avere una connotazione negativa, a meno che uno non si metta a denigrare con altri l’oggetto del suo astio con l’obiettivo di screditarne la reputazione e, magari, il secondo fine di scalzarlo nella posizione che ricopre. Questo è da stronzi.

L’invidia, quando la tieni tutta per te, è un sentimento comunque meschino ma del tutto personale e non genera conseguenze. In questo caso, quando non lo diciamo a nessuno, la persona che invidiamo continua a vivere la sua vita e a fare le sue cose – che ci piacerebbe fare noi – senza problemi. Certo, a volte vorremmo che ne avesse, di problemi, ma tutte quelle teorie secondo cui se pensi una cosa poi si avvera succedono solo nei film per ragazzi. E l’invidia, a meno che non siate pazzi criminali, non è che vi porta a ordire trame volte a fare male all’oggetto della vostra invidia. Se lo fate è perché vi dà di volta il cervello a prescindere dall’invidia. Per questo mi eleggo portavoce di un movimento per l’emancipazione di un salutare sentimento di invidia per fare, dei rosiconi come me, delle persone normali che nutrono sentimenti invece ammessi dalle convenzioni sociali. Un ruolo di rilievo, che magari susciti la vostra, di invidia. D’altronde l’invidia è un’ammirazione un po’ amarognola ma che, a osservarla da vicino, condivide lo stesso substrato della stima e del riconoscimento dell’autorevolezza di qualcuno.

2 pensieri su “invidia gratinata, al forno e mille altre ricette veloci

  1. plus1gmt

    Eh ma questa mica si mangia. Rockerduck, invece, per l’invidia di Paperone si mangiava il cappello, o almeno mi sembra di ricordare così 😀

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