calza a pennello

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Poche giornate, almeno qui da noi, ci sono invise come il sei di gennaio, una data che sin dalle prime ore dell’alba trasmette perfettamente l’idea dell’apocalisse. La fine di tutto adiacente in perfetta simmetria con la ripresa di tutto, con qualche inesorabile differenza, a partire dal +1 in età di noi involontari utenti abbonati a questo servizio di deterioramento e deriva di cui faremmo volentieri a meno anzi no, ricordate che costituisce un vero e proprio monopolio, non ci sono alternative (una sola, ma meglio tenersene alla larga, come quelli che vogliono cancellarsi da X e non ne hanno il coraggio) e il canone ci viene addebitato in una bolletta metaforica indipendentemente dal modo in cui ne fruiamo e dal consumo. Certo potrebbe andare peggio. Potrebbe essere il sei di gennaio e noi studenti del liceo con una sfilza di insufficienze nelle materie più importanti, zero voglia di studiare, la maggior parte dei compiti delle vacanze da svolgere in meno di ventiquattro ore e domattina un compito in classe e almeno due rischi di interrogazione che potrebbero risultare fatali ai fini della pagella del primo quadrimestre se non compromettere addirittura l’anno. Ecco. Se potessi scegliere un desiderio impossibile, altro che la pace nel mondo o l’invisibilità per spiare le modelle mentre si spogliano nei camerini delle sfilate. Sceglierei di andare bene a scuola, di prendere voti alti perché sono intelligente e studioso, mi vengono i sistemi di equazioni e traduco dal latino senza nemmeno bisogno del vocabolario. Vorrei essere il più bravo della classe, avere medie alte e la stima dei miei professori, affrontare ogni giorno di scuola senza paura perché sempre preparato. Un desiderio che, come la prima di una sfilza di tessere del domino, spingerebbe tutte le successive fino all’ultima, collocata in un posto e in un momento diverso da qui e ora, a partire dal tempo da dedicare ai compiti delle vacanze e i compiti tout court, che inevitabilmente andrebbe a erodere il tempo sprecato per cose inutili che mi hanno portato in questo posto e in questo momento. Chissà cosa e dove sarei e, soprattutto, come lo racconterei.

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