orca

Standard

A Roberto i genitori hanno dato il nome uguale al mio. Roberto è di origine cinese ed è la conferma di una consuetudine consolidata tra la comunità a cui appartiene, almeno nel territorio a cui attinge il comprensivo in cui insegno, quella cioè di attribuire ai loro membri un nome occidentale con cui presentarsi in pubblico. Forse è una cortesia che ci fanno, per evitarci imbarazzanti tentativi di ridurre alle nostre regole anagrafiche una società con una storia millenaria. È il terzo alunno cinese che ho in classe da quando faccio l’insegnante ed è il primo con cui riesco a parlare. La prima era affetta da una forma  di mutismo selettivo a scapito degli adulti, docenti compresi, e il secondo aveva un un mix tra asperger e ipoacusia. Roberto è bravissimo in inglese, siamo in prima e lo sa meglio di me, ma diciamo che è bravissimo in tutto e, quando parliamo di animali, per esempio durante le lezioni di scienze, non capisce più niente. Ha la faccia tonda e simpatica, porta gli occhiali, ed è anche molto educato, con noi e i compagni. Dev’essere per questo che quella volta in cui ha ruttato forte in laboratorio di informatica, o quell’altra in cui ha spezzato a metà una matita a una compagna, senza nessun motivo, mi ha enormemente sorpreso. Non gli danno mai la merenda e, a differenza dei compagni che usano le felpe col cappuccio, lui indossa sempre il cardigan. Ma forse è per il nome che abbiamo in comune che Roberto ha sviluppato una incontrollabile passione per i peli che ricoprono mie braccia. Quando mi arrotolo le maniche della camicia o del pullover sopra i gomiti, durante la lezione, lui non sa resistere, viene al mio fianco e li accarezza in modo molto delicato, senza toccare la pelle. Ieri ero seduto alla cattedra a sistemare due cose al pc sul registro elettronico con le maniche sollevate. È venuto accanto a me e ha iniziato a passare le mani sui peli del braccio. “Orca”, a un certo punto mi ha detto. “Come dici? Non ho capito” gli ho chiesto. “Orca”, ha ripetuto. “A me piace orca”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.