mirko

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Quel tizio là fuori ha i capelli rosa e, quando gli passo a fianco, noto un piccolo tatuaggio ripetuto su entrambe le tempie. Non mi soffermo a lungo a osservarlo, non vorrei cacciarmi nei guai – cazzo c’hai da guardare? – ma mi sembrano dei disegni a forma di saetta dalla punta convergente verso gli zigomi proprio come quelli che compaiono nel menu a tendina di Google Presentazioni cliccando su inserisci -> forma. Non ci sarebbe nulla di male se non mi trovassi all’uscita della scuola primaria in cui insegno, in mezzo a decine di genitori e bambini urlanti, e l’uomo dalla chioma che sembra un livello di Candy Crush non avesse quarant’anni e fosse il papà di una mia alunna, la seconda di quattro figli di cui l’ultimo di poco più di un anno, lo vedo in braccio alla madre quando c’è lei a prenderla. Alla consegna delle pagelle, che ora si chiama informazioni quadrimestrali alle famiglie dato che, nell’era del registro elettronico, le pagelle non si consegnano più e da un bel pezzo, è stata lei a dirci che con il marito, poco prima di natale, hanno risolto la faccenda. Erano in crisi e pensavo che alla fine il buon senso avesse prevalso. E infatti è successo proprio così, ma non nel (buon) senso che intendevo io. Il marito non vive più con loro e la notizia mi ha lasciato un po’ così, nel senso che non sono certo un bacchettone e la cosa importante è la serenità dell’ambiente famigliare in cui crescono i figli, non occorre certo fare i moralisti. Di sicuro è che forse era meglio accorgersene prima di cagarne fuori quattro. Così, appena rientrato a casa, ho acceso il pc e ho guglato il nome del padre della mia alunna. Ho scoperto – aspetto che almeno giustifica il suo look, non certo il suo comportamento – che il motivo per cui sfoggia i capelli colorati con quella tinta pugno in un occhio è che è un componente della band dei Bee Hive. Non so sinceramente al posto di chi sia subentrato, non li seguo più da tempo, di certo non si tratta di Satomi o di Mirko, i membri principali, nel caso si sarebbe venuto a sapere. A vederlo da vicino sembra più un batterista. Se avete seguito le loro vicende, come tutte quelle delle rock e pop star, anche nei Bee Hive c’è stato qualche problema riconducibile alla maledizione di Montezuma, come la chiamava la mia amica Ale, quel fenomeno in cui la compagna/il compagno o fidanzata/fidanzato di una/un musicista si innamora di un altro/a membro del complesso, generando conseguenze a domino e mettendo l’intero progetto a rischio di sopravvivenza. Questo per dire che forse è stata invece la madre della mia alunna a mollare Matt – si chiama così il batterista dei Bee Hive – per mettersi magari proprio con Mirko, quello con i capelli giallorossi, perché nel frattempo si è lasciato con Licia che è tornata con Satomi, quello con i capelli viola. Di certo nessuno dei loro figli ha i capelli blu, tantomeno la mia alunna, questa è l’unica cosa che so di sicuro.

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