Io le chiamo “le non pubblicità”, ma anche “non spot” rende l’idea se non fosse che ci si concentra di più sul gioco di parole con “non stop”, e si perde in efficacia, perché è sulla sulla sostanza che, come in pubblicità, dovremmo focalizzarci. Adoro le non pubblicità perché mi sono rotto i maroni delle pubblicità e delle narrazioni in cui si parte da qualunque punto del cosmo e si arriva al prodotto in un tripudio di dialoghi e immagini didascalici, modelli o finti tali, o – come usa di questi tempi – ingenue provocazioni. Oramai si è detto tutto ed è un bene stravolgere i paradigmi. Un velato esempio di non pubblicità è lo spot di Prima Assicurazioni, con Derek Shepherd boicottato dagli eventi in diversi modi, a seconda del soggetto. Ma le mie non pubblicità preferite sono quelle di MV Line, produttore di infissi, tende e zanzariere. Lo spiega bene Virginia Dara su Insidemarketing:
Da inesperta della pubblicità, cioè, sembra proprio che MV Line provi a smascherare con ironia e in maniera divertente gli espedienti più spesso usati per vendere. Lo fa cogliendo gli spettatori sulla soglia dell’inaspettato e sorprendendoli in un contesto, quello della comunicazione pubblicitaria in TV
Qui trovate i tre soggetti: barrette
bucato (si può vedere solo su youtube)

e influenza

Anche a me piacciono tantissimo le ‘non’ pubblicità di MV Line, sono davvero una boccata d’ aria nella stanza chiusa e asfittica degli spot italiani. Oltre a queste, mi piacciono pure quelle di Idealista: la prima, quella del ‘succhino’ rimane la mia preferita per il coraggio di mostrare un sedere maschile , per quanto blurrato; segue quella del bagno ‘en suite’, mentre ‘svieni a vederla’ è un bel gioco di parole, ma non regge il confronto con gli altri spot. Grande rimpianto per gli spot del Buondì, che venivano ancora prima e furono largamente boicottati: visto che mi sembri apprezzare il genere, ti metto qui la versione completa dello spot dell’ asteroide, in caso tu non la conoscessi già https://www.youtube.com/watch?v=Ji1zPk_N58A
Ciao Catia, anche se mi piace chiamarti Qatia. Concordo su succhino e svieni a vederla, sono ottime intuizioni. Restando in tema di case, anche “immobiliare, Watson” all’inizio mi aveva piacevolmente stupito. Grazie per il link che hai condiviso, ricordo il dibattito sulla pubblicità con l’asteroide, ma soprattutto grazie per tutte le volte che mi hai letto e hai commentato. Scusami se non rispondo ai tuoi interventi ma le tue considerazioni sono belle così e non c’è nulla da aggiungere.