ceffoni preventivi

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Siamo a 4, se non erro. Spero di non aver dimenticato nulla. Nel caso,  segnalatemi le facce da schiaffi e pugni, o colpite  da souvenir, dell’attuale maggioranza, centrale o locale (valgono anche zerbini e portavoce collaterali vari). Gli autori? Tutti facinorosi estremisti di sinistra, ovviamente. Il mandante? Il PD, prima di Franceschini, poi di Bersani. Dunque, nell’ordine:
1. Souvenir del Duomo di Milano in testa a Berlusconi
2. Pugno in faccia a Capezzone
3. Schiaffi e pugni (e digestivo amaro) a Emilio Fede
4. Pugno a De Corato

uno, ics o due?

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il mio amico Silvio

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Da Repubblica.
Il segretario di Stato Hillary Clinton ha approfittato del vertice Osce ad Astana, in Kazakhstan, per ricucire i rapporti con gli alleati raffreddati dopo le rivelazioni, compreso quello con il premier italiano Silvio Berlusconi. Descritto dalla diplomazia Usa in Italia come “vanitoso”, “debole politicamente e fisicamente”, “assiduo frequentatore di feste”, Berlusconi diventa così il “miglior amico dell’America”, come sostiene il segretario di Stato al termine di un bilaterale con il presidente del Consiglio.

“Non abbiamo amico migliore di Silvio Berlusconi – sottolinea ancora la Clinton – ha sostenuto sempre con la stessa coerenza le amministrazioni Clinton, Bush e Obama”. Il segretario di Stato Usa ricorda poi il “sostegno generoso” dell’Italia alla campagna militare in Afghanistan e affermato che “tanto le amministrazioni repubblicane quanto quelle democratiche sanno che possono contare sull’Italia e su Berlusconi per realizzare e sostenere i valori che condividiamo”.

Ma, a quanto risulta dalle corrispondenze dall’ambasciata americana a Roma per la madrepatria, gli Usa hanno guardato con sospetto il nostro premier anche per le sue amicizie, così calorose da risultare spesso sopra le righe, con il leader libico Gheddafi e il premier russo Vladimir Putin. Proprio l’uomo forte di Mosca, dopo aver preso atto dei giudizi poco lusinghieri espressi nei riguardi  suoi e della Russia nei rapporti diffusi da WikiLeaks, oggi ha usato toni duri contro l’amministrazione Obama, praticamente unico caso tra tutte le “vittime” del caos diplomatico creato da Assange.

 

 

 

 

se a studiare si diventa del pdl

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Vignetta veritiera di Makkox su il post (meglio studiare che passare pomeriggi all’ombra delle sue tv).

The Italians don’t seem to care, so why should we?

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Linkato da Internazionale, un post internazionale basato sull’intervista di Nadia Macrì. Cose che chi si informa sa già, anche se viste con gli occhi dei vicini fanno peggio. E, per rinvigorire l’ulcera, uno sguardo ai commenti. Eccone alcuni:

#This man never ceases to amaze. Sometimes I try to imagine what would happen if Barack Obama (or any president) were involved in similar antics.

#This is like the millionth story to come out about Berlusconi and his sex parties. The Italians don’t seem to care, so why should we?

#Condolences to Italians around the globe, if I were one of you I would be so embarrassed of all the bullshit that surrounds this horrible man, sigh.

#Oh, if only Bill Clinton had been born Italian.

#Oh, god, gross. I keep hearing about how Italians generally hate this guy, but why has he been in power for so long, then?

#So basically, if I want to do a head of state, Berlusconi is the easiest?

#The fact that Berlusconi gets more pussy than I do is depressing.

il pippero, edizione rimasterizzata

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quella originale:

e la versione 2010

non parlare con gli sconosciuti

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Mentre tutto il pianeta presta attenzione alle rivelazioni di Wikileaks (roba che scotta, cose tipo “Berlusconi fa festini” che hanno dell’incredibile), ben altre verità stanno diventando di dominio pubblico nella nostra piccola provincia mediterranea.

Nadia Macrì ha anche ripercorso l’approccio che l’ha portata a conoscere Berlusconi. “Ero a un semaforo e un giovane mi ha fermato chiedendomi se volevo seguirlo. Poi mi ha portato nello studio di Lele Mora dove c’erano altre ragazze, tutte straniere, russe e brasiliane, tranne me”. Il giovane che l’approcciò nel centro di Milano era, come scoprì in seguito, “il responsabile delle guardie di Lele Mora”. “Da lì siamo state portate nello studio di Emilio Fede – ha proseguito la ragazza – che finito il tg ci ha parlato una per una e ha fatto una specie di selezione, due sono state mandate via”.

Nadia Macrì ha dato retta ad uno sconosciuto che la ha condotta nella grotta dell’orco. Spassosa anche la definitiva attestazione dei livelli di status che possono essere raggiunti, oggi, in Italia.

Forse ho sbagliato a presentarmi come una escort – ha aggiunto – avrei dovuto chiedere di fare la velina.

la tratta (Roma-Tripoli) delle bianche

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Basandosi sulla sua amicizia con Silvio Berlusconi, il leader libico sta portando nel suo paese gruppi di donne italiane per delle ‘visite culturali’, con l’obiettivo di farle sposare a uomini locali, tra cui suo nipote”. Un articolo del Guardian (via Internazionale).

un modo diverso per ricordare Pasolini a 35 anni dalla morte

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