credete di sapere bene come si mena il torrone?

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L’arte della retorica impone di allungare la broda quando si sta raccontando qualcosa di succulento e si vuole tenere sulle spine l’uditorio per condurlo vittoriosamente e nei tempi voluti all’appagamento cognitivo. I meno avvezzi alla lingua intendono questo escamotage una mera sostituzione di parole con locuzioni apparentemente colte e non un’azione di sabotaggio – come si dovrebbe – dell’assetto narrativo volta a ubicare gli elementi fondamentali di ciò che si vuole trasmettere nei punti giusti del costrutto e portare l’esperienza di ascolto alle stelle. Il risultato è goffo e approssimativo tanto quanto la loro grammatica e ci verrebbe voglia di avvertirli che il quadro che ne esce non è per nulla interessante e non fa a loro onore. Per esempio io vi sto dicendo una cosa che si potrebbe esaurire in due parole, e invece guardate un po’ fino a quante righe sono arrivato.

piccola storia matrioska

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Ogni sera, l’ultimo pensiero prima di coricarmi è che anche oggi non ho iniziato a scrivere il mio libro.

Così ho pensato che potrebbe essere una storia interessante quella di un velleitario autore di letteratura che ogni sera, prima di coricarsi, l’ultimo pensiero che ha è che anche in quel giorno che volge al termine non ha iniziato a scrivere il suo libro.

Potrei quindi scrivere un romanzo raccontando di un autore che ravvisa una trama interessante proprio nella vicenda di uno scrittore che non riesce a diventarlo e tutte le sere, prima di coricarsi, constata con dispiacere che anche per quel giorno lì non ha iniziato a scrivere il suo libro.

O forse addirittura raccontare la storia di uno scrittore a cui è venuta l’idea di scrivere di un autore che trova l’ispirazione nella storia di un autore che ravvisa una trama interessante proprio nella vicenda di uno scrittore che non riesce a diventarlo e tutte le sere, prima di coricarsi, constata con dispiacere che anche per quel giorno lì non ha iniziato a scrivere il suo libro.

E allora perché non scrivere di uno scrittore che inizia un libro perché ha avuto l’idea di raccontare la storia di uno scrittore a cui è venuta l’idea di scrivere di un autore che trova l’ispirazione nella storia di un autore che ravvisa una trama interessante proprio nella vicenda di uno scrittore che non riesce a diventarlo e tutte le sere, prima di coricarsi, constata con dispiacere che anche per quel giorno lì non ha iniziato a scrivere il suo libro?

Non sarebbe neanche male scrivere un libro basato sulla storia fintamente vera di uno scrittore che inizia a scrivere il suo libro d’esordio in cui racconta di uno scrittore che inizia un libro perché ha avuto l’idea di raccontare la storia di uno scrittore a cui è venuta l’idea di scrivere di un autore che trova l’ispirazione nella storia di un autore che ravvisa una trama interessante proprio nella vicenda di uno scrittore che non riesce a diventarlo e tutte le sere, prima di coricarsi, constata con dispiacere che anche per quel giorno lì non ha iniziato a scrivere il suo libro.

Ma alla fine sapete che è successo? Alla fine ho scritto post sul fatto che mi piacerebbe scrivere un libro in cui si narra la storia di un autore che decide di scrivere una storia fintamente vera di uno scrittore che inizia a scrivere il suo libro d’esordio in cui racconta di uno scrittore che inizia un libro perché ha avuto l’idea di raccontare la storia di uno scrittore a cui è venuta l’idea di scrivere di un autore che trova l’ispirazione nella storia di un autore che ravvisa una trama interessante proprio nella vicenda di uno scrittore che non riesce a diventarlo e tutte le sere, prima di coricarsi, constata con dispiacere che anche per quel giorno lì non ha iniziato a scrivere il suo libro. E quindi scrive un post.