la mia solidarietà ai mesi di febbraio di tutto il mondo

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Pensate al povero febbraio e ai suoi diritti civili, altro che stepchild adoption e tutta questa attenzione sugli omosessuali. Febbraio da sempre vive il suo handicap di due o tre giorni in meno e non si è mai lamentato, in più deve concentrare dentro di sé una sfilza di calamità naturali gravissime e nessuno che abbia mai preso in mano il dramma della sua condizione diversamente mensile e fare qualcosa.

Pensate a Carnevale e a quello che comporta. Intanto il fatto che una civiltà occidentale e sviluppata come la nostra preveda uno stop didattico di due giorni per il carnevale ambrosiano lo trovo davvero fuori luogo. Poi la festa in sé che cosa rappresenta? Per me potrebbero abolirla e per fortuna che pure mia figlia non ha mai apprezzato i costumi e tutte quelle baggianate carnevalesche, probabilmente da quella volta in cui abbiamo provato a vestirla da una specie di fatina con vestiti fai da te e in mezzo alle principesse Disney conciate di tutto punto sembrava un incrocio tra un frate francescano e una hare krishna.

Pensate a Sanremo e a Carlo Conti e a tutto il battage della settimana sanremese. Sui giornali non si parla d’altro, i dieci milioni di telespettatori che si dividono tra chi lo vede perché gli piace, chi lo vede per menarla a chi non gli piace e chi lo vede con piglio tecnico per verificare le sfumature che contraddistinguono il festival di Carlo Conti rispetto a quello di Fabio Fazio e alimentare un dibattito che è vecchio quanto la superiorità morale della cultura di sinistra. Ma finisce che i temi sono sempre gli stessi: le cosce e i vestiti, chi vince è una vecchia cariatide o cariatide giovane ma che canta una canzone da vecchi e che non piace mai a nessuno, la polemica sui temi del momento, i Pooh che a novant’anni si ostinano a cantare gli acuti pensando di averne ancora trenta. E ogni fuckin’ febbraio è sempre la stessa storia.

Pensate infine a San Valentino. Pensate ai venditori di fiori che girano di ristorante cinese in ristorante cinese per piazzare la loro merce ai più sprovveduti e alimentare così la loro economia parallela. Pensate ai Baci di cioccolato che quest’anno sono accompagnati persino dalle frasi di un intellettuale del calibro di Fedez, ai completi intimi da centro commerciale alla vigilia di San Valentino perché vi siete ridotti all’ultimo e che fanno percepire alle vostre partner che voi le vorreste sempre conciate da zoccola, o al fatto che la concomitanza tra la festa dei travestimenti e quella degli innamorati può generare curiosi equivoci che altro che, appunto, stepchild adoption.

Già povero febbraio. Gli hanno pure dedicato un libro dal titolo molto poetico e dalla trama piuttosto visionaria che ho letto solo per il titolo molto poetico e per la trama piuttosto visionaria ma che, oggettivamente, fa piuttosto cagare. Ci vorrebbe una legge per distribuire meglio queste ricorrenze nefaste, non è giusto che sia solo lui a doverle subire. No anzi meglio. Facciamo un referendum e spostiamo febbraio tra luglio e agosto così siamo tutti in ferie e di carnevale, Sanremo e San Valentino non se ne accorge nessuno.