secondo me abbiamo perso il senso della misura a stare incollati qui sopra

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Ieri mi sono imbattuto in un paio di articoli di un certo Giammaria Tammaro che non conosco, e questo è un mio limite anche se, voglio dire, mica si può conoscere tutto e tutti, fortemente critici sullo sketch di Crozza in cui ha messo alla berlina un altrettanto certo Frank Matano, e nemmeno lui so chi sia sempre per il teorema di cui sopra. Il paio di articoli a cui mi riferisco sono stati pubblicati sull’Espresso e su Wired Italia, che invece so che cosa sono. E già in questo incipit è facile cogliere il mio punto di vista e dove voglio andare a parare.

Frank Matano non l’avevo mai sentito nominare fino a venerdì scorso ma so che è, o meglio era, uno degli Youtuber più seguiti come quell’altro sub-umano il cui nick è Daniele Doesn’t Matter. Se siete abbastanza informati sul fenomeno in questione, tralascio ogni commento o giudizio perché il vostro silenzio assenso parla da sé. Il problema in questo caso riguarda in parte Crozza. Voglio dire, Crozza ha un obiettivo davvero complesso che è quello di far ridere sempre con qualunque cosa faccia. Vorrei vedere voi a reggere per due ore un one man show di quel tipo, per di più per anni e anni. Non sempre ci riesce, la satira è soggettiva il che significa che come tutte le proposte in ambito spettacolo può piacere o no. Potete cambiare canale. Potete farvi l’abbonamento a Sky, sai quante alternative a Crozza ci sono al venerdì sera. Ma direste mai che Crozza non è capace a fare satira? Se lo asserite, vi prego di lasciarmi qui il vostro contatto perché sicuramente siete persone di un certo livello e ho davvero tanto da imparare da voi.

Il punto infatti è un passaggio dell’articolo di Wired, in cui questo Giammaria Tammaro dice “Io, come altri, ho suggerito a Crozza di informarsi prima di fare un pezzo su Youtube Italia. Perché è importante, anche nella comicità, mantenere un certo livello di attendibilità.” Avete capito? Questo Giammaria Tammaro, un signor nessuno, dà dei consigli di satira a Crozza. In quel passaggio c’è tutto. Il mondo è impazzito, ma forse, come ho scritto nel titolo, secondo me abbiamo perso il senso della misura a stare incollati qui sopra.