il peggio cinema

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È questione di un attimo. Sei lì con un ghiacciolo in mano a guardare il circo in tv, se non altro perché tua figlia lo considera una sorta di rito familiare estivo, e poi adora gli animali – non dal vivo però – e al circo su raitre ci sono anche zebre e antilopi, non me ne vogliano gli animalisti e sappiate che sono dalla vostra parte e lo è anche lei, giuro. Ci sono tre acrobati sudamericani che stanno per lanciarsi in una impossibile traversata su una fune tesa uno sopra l’altro, il terzo addirittura in equilibrio su una sedia, ma l’anima del commercio ha regole rigide, se la pubblicità deve partire in quel secondo non c’è scampo. I funamboli sudamericani devono rimanere lì fermi, sperare che la pubblicità duri poco, e allora vai a spiegare ai bambini che è un programma registrato, che hanno messo in pause il file e la riproduzione partirà dal fotogramma successivo dopo gli spot. Spot che, per regole interne, è vietato seguire, quindi ci si concede un giro di canali.

Ed è questione di un attimo. Tra un canale e il successivo fanno capolino un paio di secondi de “La meglio gioventù”, la scena in cui la brava terrorista in erba Sonia Bergamasco estrae dalla tasca con nonchalance un sanpietrino seduta in un cortile dopo essere scampata alle cariche della polizia, il momento che ci fa intendere quali saranno le sue scelte politiche successive. Un esempio di finzione narrativa così scolastico da mettere i brividi, quasi quanto due innamorati che, non ancora rivelatisi, si chinano contemporaneamente per raccogliere qualcosa e, nella risalita, incrociano gli occhi languidi e capiscono di avere i destini incrociati. Oppure un amante che si nasconde nell’armadio della camera da letto perché è appena rientrato inaspettatamente il marito in casa. Ecco, il livello è questo. E nel pessimo minestrone di Giordana – non si confonda l’intento né l’argomento trattato con la qualità del film, direi la stessa cosa su quel altro capolavoro di cinematografia italiana che è “Il partigiano Johnny”- la vetta più alta è la comparsa, mi pare verso la fine, del fantasma di Alessio Boni a conferire il suo placet alla storia d’amore tra la sua ex e il fratello, una scena che meriterebbe la discesa di un’astronave dalla quale fuoriescono tutti i ragazzi uccisi negli scontri degli anni 70, di sinistra e di destra. Ma no, ripensandoci, di destra meglio di no.