dietro a un grande uomo c'è un grande fornello

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Al terzo programma di seguito di polpette in tv, alcune presentate in talent show dedicati altre, invece, come pietanza durante dimostrazioni di efficienza culinaria, oltre che a metter su chili solo a veder gente che le prepara e a osservare il pubblico con l’acquolina in bocca, capisco che cosa c’è che non va in tutta questa offerta didattica della gastronomia. I grandi cuochi e le star dei fornelli, quelli che ti possono avviare verso la celebrità con il loro estro applicato alle calorie, sono tutti uomini.

Ci avete fatto caso? I masterchef e i crudelissimi ristrutturatori di ristoranti problematici, le cucine da incubo e i gli artisti della ricetta appartengono al genere maschile e questo può essere il segno che davvero, anche io un giorno potrò farcela e stupire la mia famiglia con un menu da gambero rosso. Una cosa che non costituirebbe un problema se invece le donne che spignattano alla tv non si occupassero quasi esclusivamente di spettacolarizzare quello che già fanno a casa, cioè mettere insieme, in pochi minuti a cavallo tra il rientro dall’ufficio e il telegiornale da seguire tutti a tavola, una cena decente per il marito e i figli.

Quindi i maschi, come al solito, portano all’eccellenza una disciplina (che peraltro, in una distorta percezione comune, è appannaggio delle femmine) mentre dalle femmine ci si aspetta solo del segretariato e della bassa manovalanza e fare le fotocopie come in un ufficio qualunque. Cucinano bene ma lo fanno esclusivamente per scopi pratici e poche balle. L’impressione è che gli uomini siano quindi riusciti a fare la pipì intorno all’unico territorio che rimaneva scoperto e fuori dal loro controllo.

Oggi infatti gli chef maschi di fama mondiale della cucina fanno persino le pubblicità, quelle che un tempo delegavamo alle cuccarini del momento perché la più amata dagli italiani, per la sua naturale attitudine a fare da serva a tutti, era sempre lei, la mamma. Oggi no, c’è del machismo e del dualismo di genere anche con grembiule e cucchiaio in mano, siamo all’ostentazione di chi ha la casseruola più lunga e quello che una volta era l’unico posto intorno al quale sedersi e chiacchierare amichevolmente a pancia piena si è trasformato in un’arena dove il sesso maschile ha portato tutta la sua competitività. Per questo spero che le donne si attivino quanto prima a liberare le cucine di tutto il mondo da barbuti ingombranti e affetti da esuberanza di personalità. Se volete infiltrarvi per riconquistarle tutte partendo dal basso venite pure, siete le benvenute, vi faccio entrare dalla mia.