sai chi ti saluta tantissimo?

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Potremmo davvero farlo un bel blog spin-off dei nostri e mettere insieme tutti gli aneddoti che conosciamo per averli vissuti in diretta con personaggi famosi. Noi italiani poi siamo bravissimi perché il potere e la fama ci piacciono a tal punto che ne abbiamo fatto un modello di vita, subiamo talmente il fascino delle star e degli evasori arricchiti che li aspettiamo fuori dagli studi televisivi, a Milano Marittima o, peggio, con il teleobiettivo davanti ai ferri da stiro ormeggiati nei luoghi dei vip della Sardegna. Ma questa non prendetela come alterigia o superiorità morale da lunedì qualunque, uno dei tanti in cui ho realizzato che nemmeno questa mattina mi sono svegliato con otto milioni di euro in banca e mi è toccato di conseguenza un altro giorno in ufficio. Pensate alla zona grigia delle mezze calzette, o senza offesa per nessuno quelli che sì hanno annusato un po’ di successo ma poi meh. Come quella che racconta di quando gli ha aperto la porta in camicia da notte il tizio di colore che si vede ballare hip hop nel video di “Aspettando il sole” di Neffa, o la storiella della comparsa del film con Gianluca Grignani che durante le riprese tracanna birra e rutta come se non ci fosse un domani. Certo, si possono inventare anche delle storielle mica male, magari non troppo pesanti per non correre il rischio di una querela, sapete che questi posti – come il mio – mica sono testate giornalistiche o c’è qualcuno pagato per aggiornare le pagine quotidianamente. La rete poi ha riempito di ciarpame il fossato che ci separava dal jet set tanto che si può raggiungere tranquillamente arrangiandosi un po’ a piedi sempre che non faccia schifo calpestare le cretinate che la gente scrive ai propri beniamini e che finiscono appunto in questa discarica che prima o poi ci sommergerà. Certo che però i famosi di cazzate ne scrivono forse di più. Pensate a uno come Gasparri. O Massimo Boldi su Twitter. Pensate invece a Gianni Morandi che sta vivendo una nuova stagione di successi su Facebook, ammetterete che uno che a settant’anni dopo aver attraversato il beat, poi la vetta delle classifiche, quindi il declino, poi “Sei forte papà”, poi il ritorno, i duetti, i Sanremo e tutto quello che ha fatto è più che da ammirare. Ma non conosco nessuno che ha qualche aneddoto su di lui, anzi se lo seguite online talvolta è lui a raccontare storielle su qualche fan. Anzi adesso gli scrivo se ha voglia di cantarla solo per me, quella canzone lì del gufo con gli occhiali che effetto che fa. Se mi esaudisce torno qui e me la potrò tirare con tutti voi che al massimo rimediate qualche insulto strampalato da Flavia Vento.