quando trovi nebbia già a Novi Ligure fino a Milano

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Nessuno ha ancora capito che il vero problema dell’aria di Milano non è tanto l’inquinamento quanto il fatto che quando porti la focaccia su da Genova diventa subito spugnosa. Se avete mai mangiato la specialità ligure al di qua dell’appennino sapete a cosa mi riferisco, perché già a partire dall’entroterra se vogliamo fare un viaggio eno-gastronomico verso nord non è che i panettieri non la facciano, è che assume quella consistenza che noi gente di mare chiamiamo “mandrogna” un po’ con il disprezzo con cui ci si riferisce alle popolazioni a metà percorso tra Genova e Milano. Probabilmente l’equivoco di fondo è che esistono posti come Novi Ligure che della Liguria non hanno proprio nulla a partire dal fatto che sono in provincia di Alessandria, o almeno lo sono stati finché l’istituzione delle provincia è esistita. E sempre probabilmente – queste sono tutte mie congetture, non provate queste considerazioni a casa – Novi Ligure si chiama così perché un tempo era il massimo di Pianura Padana che certi liguri riuscivano a concedersi e, quindi, in cui riuscivano a spingersi ma solo perché ci abitavano vecchi zii di parte paterna emigrati lì solo perché c’era l’Ilva. Così si andavano a trovare ancora prima che costruissero la Voltri – Gravellona Toce, quindi svalicando arrampicandosi lungo la Serravalle che già, dopo la prima galleria, generava mal di schiena ai nostri genitori al volante per l’umidità. Premesso che ho molti amici di Novi Ligure, le domeniche invernali a Novi Ligure dopo il pranzo a base di cappelletti in brodo e arrosto dalla zia comprendevano lo smaltimento della pesantezza con quattro passi nel clima inospitale, in quel centro così intriso di provincia e in quel territorio così poco accogliente, che visto da qui altro non era che un assaggio della Pianura Padana come l’avrei conosciuta anni dopo, con la sua operosità, la sua efficienza, i suoi accenti da comanda al ristorante e la sua nebbia che, come in questo momento, fa sembrare Milano come una di quelle città cinesi viste dall’alto, con l’aria intrisa di roba irrespirabile che ti chiedi, davvero, come è possibile che nella notte dei tempi qualcuno abbia deciso di stabilire un nucleo abitativo qui. Forse era gente emigrata da Novi Ligure.