vi ricordo che manifestare contro le unioni civili ha la stessa utilità di manifestare contro i metallari

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Il fenomeno a cui stiamo assistendo su Facebook in queste ore può davvero costituire la sintesi di quello che siamo, di ciò che rappresentano i social network e, volendo, è in grado di indicare l’unica exit strategy possibile considerando quanto siamo diventati dipendenti dalla creatura di Zuckercoso e quanto la creatura di Zuckercoso sia ormai considerata una piattaforma sociale alternativa non solo alla vita quotidiana ma anche alle istituzioni. Facebook è la culla di grillisti, neo-fascio-complottisti, buongiornisti, nessunomicondivideràmaisullasuabachechisti e i milioni di paginisti per ogni cosa. Chi è contro x, chi è contro la pagina di chi è contro x, chi è contro la pagina di chi è contro la pagina di chi è contro x e così all’infinito.

Ieri o ieri l’altro si è diffusa su Facebook una caccia agli amici che seguono la pagina “Informare per resistere” per mettere (giustamente) alla berlina tale pagina che vanta centinaia di migliaia di iscritti dopo che ha dato il suo endorsement ufficiale al Family Day e che, quindi, sta dalla parte dei cattivi. I miei, almeno oggi perché è possibile che qualcuno abbia ritirato il proprio like, sono 44 in tutto su 610. La statistica non è il mio mestiere ma comunque si tratta di una percentuale alta considerando che da quando la gente si è fatta paladina delle istanze più strampalate e pensando che Facebook abbia le sembianze di una piattaforma da quarto stato, le aggregazioni che vanno da “ora mandiamoli a casa” in giù sono considerate lobby più potenti di qualunque vecchia organizzazione politica o sindacale.

Sappiamo tutti bene che è un errore grossolano e vi faccio un esempio stupido. Provate a contare le ronde anti-zingari con cui certi vostri conoscenti o persone con cui condividete l’iscrizione a pagine o gruppi gonfiano status e commenti e confrontate il risultato con quante sono le ronde in cui siete imbattuti dal vivo, cioè zero. Questo per dire che la rivoluzione, dalla fibra ottica e dall’ADSL, siamo capaci a farla tutti.

Così mi permetto due suggerimenti, anche se so che voi quattro gattini che mi leggete la pensate esattamente come me. “Informare per resistere” e analoghi collettivi di gabanello-grillisti esagitati sarebbero da schifare ab origine. Non lasciatevi prendere dalla boria della democrazia diretta digitale, davvero. Basta un guasto al router e vi ritroverete di nuovo davanti a MTV. Non ci vuole un’intelligenza sopraffina per capire dove vogliono andare a parare. Siate anche più indulgenti con i vostri amici che hanno aderito, sono certo che basta andare sulle loro bacheche per trovare qualche altra défaillance vegan-omeopatico-animal-buonavitista, e il cerchio si chiude. O li tagliate fuori dalle vostre vite, o se vi fanno gola i numeri più che i contenuti teneteveli così come sono.

Seconda cosa: Facebook non cambia di una virgola la vita delle persone intelligenti, quindi perché prendersela tanto. Lo stesso milione di persone compresi quelli di “Informare per resistere” che sono scesi in piazza non possono deviare democraticamente il corso della civiltà. Possono farlo con le armi ma state tranquilli, qui non si sentirà mai nemmeno un coltello a serramanico scattare. Anch’io vorrei tanto che non ascoltaste più musica di merda, ma mica vi posso ammazzare tutti.