di luce propria e di luce riflessa

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Oggi parliamo di comportamenti provinciali. Io vengo dalla provincia più grezza e profonda che si possa immaginare e malgrado abiti qui da tempo sufficiente per considerarmi milanese al cento per cento (cit.) provo quel pruriginoso sussulto quando per strada incontro un Vip. Questo è un comportamento molto provinciale, perché se sei nato e cresciuto a Milano invece ci sei abituato e non ci fai più caso perché a tua volta è facile che tu sia un Vip o che tu abbia a che fare con le star fin dalla scuole elementari. Magari pure tu che leggi lo sei e non sai di esserlo. Se lo sei e sai di esserlo lascia un commento sotto che così mi si alza il traffico.

Ma, scherzi a parte, essendo qui il centro della moda, dello spettacolo, dello sport e di tante altre attività lecite e illecite non è difficile notare Sallusti che fa jogging, il Leone di Lernia che passeggia in Piazza del Duomo o Cristiano Malgioglio nel quadrilatero dello shopping. Tutta gente di un certo livello. A me è capitato addirittura di sedere allo stesso tavolo di Alex Britti, pensate un po’. Ero a pranzo in una di quelle trattorie tavola calda cosiddette radical chic, di quelle che talvolta vengono scelte pure come location per riprese di spot o cinematografiche. Mi trovavo lì con una collega in un tavolo di quelli cumulativi che fa molto intellettuale di sinistra che mangia con i muratori ma la voce che sentivo al mio fianco non aveva nessuna inflessione albanese bensì romana. Ma sapete che non è sempre facile riconoscere i personaggi famosi fuori dal loro contesto e dagli studi televisivi, così ci ho messo un po’ a capire di chi si trattava e quando ho capito e ho fatto cenno alla mia collega che nemmeno lei lo aveva riconosciuto poi ho avuto l’equivalente della Sindrome di Stendhal nei confronti degli esseri umani tanto che la meraviglia e la sensazione di impotenza di fronte a cotanta importanza hanno avuto persino il sopravvento sul disprezzo per un più che discutibile poppettaro. Continua a leggere