chi c’è per cena

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Cristina sta organizzando la cena di classe contattando gli ex compagni che si sono dispersi nello spazio e nel tempo a seguito della naturale diaspora successiva all’esame di maturità, quel momento in cui le vite delle persone schizzano verso i margini del mondo scagliate da una furibonda forza centrifuga come schegge impazzite dopo una deflagrazione esistenziale che non ha eguali in natura.

Eppure Cristina ha un’arma segreta che è letale quanto l’energia nucleare che si sprigiona dalla bomba atomica, un quinto elemento in grado di infiltrarsi in ogni interstizio del creato e raggiungere con la sua granularità qualunque porzione di vuoto priva di materia ove scovare esseri viventi a cui prosciugare gli entusiasmi vitali che risponde al nome di Facebook. Cristina si è diplomata nel 1986 – proprio come me, che coincidenza – e dopo aver cagato figli in tempo record (dicono che fosse mamma poco più che maggiorenne) ora al secondo giro di boa della socialità in qualità di neo-nonna ha pensato di diffondere il suo virus della nostalgia tramite il social network più nocivo della storia dell’Internet. Ha cercato, trovato e raggiunto i vecchi amici di allora e ha messo in moto la temibile macchina della reunion dei diplomati. La data è stata fissata con lauto anticipo in modo da aumentare la percentuale di partecipanti, in un periodo dell’anno in cui è più facile che gli interessati, che oggi abitano chissà dove, tornino al paesello di origine come in una specie di favola. Io davvero non so che farei se una tale disgrazia toccasse a me. Sedermi a fianco di Gabriele e scoprire che le sciocchezze per le quali trascorrevamo ore a ridere oggi sono superate come la moda del tempo. Sondare quel che rimane della bellezza di Martina nei meandri dell’epidermide gonfia e cascante. Sentirsi in obbligo di dare finalmente una spiegazione a Rosa, anche se è roba di più di trent’anni fa ma vai a sapere, magari il file rimasto aperto a qualcuno dà fastidio.

Poi ho pensato che a metterle nero su bianco, queste cose, magari a qualcuno dei miei lettori gli viene qualche strana idea. Quindi, nel dubbio, penso che trascorrerò le prossime vacanze altrove e distante, in quel periodo. A me, queste iniziative, fanno venire i brividi.

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