l’insieme è la somma delle parti, e le parti non sono la frazione dell’insieme

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Su VH1 che a quanto vedo da mia figlia dev’essere la Videomusic o, per non esagerare, la MTV dei millennials, ma come l’abbiamo conosciuta noi e non quella merda che trasmette sedici anni e incinta, è appena passato l’ultimo video di uno speciale sui Subsonica che è bene che sappiate che sono il mio punto debole, il mio tallone d’Achille, il mio Fabio Volo, il mio M5S, il mio Muccino. Mio padre a trentatré anni aveva già due figli, io a trentatré anni non mi perdevo una tappa del tour di Microchip Emozionale. Ho visto dozzine e dozzine di concerti, ma vi giuro che quanto mi sono divertito ai loro non riesco a spiegarlo. Ogni passione musicale ha il suo momento e la sua dimensione. Ebbene, i Subsonica vissuti in quella fase della mia vita sono stati una colonna sonora perfetta, che vi devo dire. E sia chiaro che non me ne vergogno nemmeno un po’.

Così mentre finiva l’ultimo video dello speciale su VH1 ho pensato al fatto che oggi i Subsonica sono un po’ obsoleti per l’approccio da band novecentesca che hanno alla musica e per la musica in sé che fanno, visto che certa d’n’b è finita da un pezzo. Non a caso ci stanno dando dentro separatamente con progetti più o meno individuali: Samuel lo avete visto tutti a Sanremo ma è già un po’ che è in giro con dei brani da solista, canzoncine peraltro niente male. Anche Boosta ha pubblicato un disco pieno di ospiti e, per di più, siede tra i giudici di Amici di Maria De Filippi e insomma, non mi stupirei tra qualche anno vederlo sull’Isola dei Famosi o un omologo programma per rilanciare starlette desuete. Anche il Ninja e Max Casacci sono fuori con un loro progetto, un disco elettronico particolarmente complesso. Vicio, il bassista, non pervenuto, almeno non mi risulta.

La cosa che però traspare da tutta questa verve indipendentista, e lo si capisce tra le righe del titolo di questo post, è che ne devono ancora fare di strada i subsonici per guadagnarsi una dignità di artisti indipendentisti. Se un marziano capitasse sulla terra nel 2017 e per la prima volta ascoltasse quei dischi senza sapere nulla, questo indipendentemente dall’assistere o meno a una puntata di Amici con Boosta che fa il giudice, non capirebbe mai che quei cinque fanno parte di una band affiatata da più di vent’anni. A me i Subsonica piacevano e piacciono perché sono un bell’insieme, si completano con i loro limiti e funzionano così, come funzionavano quando io di anni ne avevo trentatré e saltavo ancora sulla loro d’n’b. Ma lo so come funzionano le cose, oramai sono abbastanza disilluso: tutto cambia, le cose si evolvono, star sempre a piangere su come era prima non porta a nulla e che ci volete fare, probabilmente è giusto così e da qualche parte è un primo maggio a Roma e ci sono loro sul palco che suonano “Liberi tutti” con la strumentazione d’epoca.

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