il limite dei 110 (percento)

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In questo momento stanno smontando i ponteggi della villetta in fondo alla strada, quelli che avevano una luce intermittente accesa tutta la notte e che dava un effetto pista di atterraggio nella piccola via che attraversa il mio piccolo quartiere alla periferia di un piccolo paese di periferia. Mi sono subito precipitato a controllare se i dispositivi di sicurezza di cui sono dotati i carpentieri siano conformi alla normativa vigente ed è in quel momento che mi sono accorto che la dismissione a cui stavo assistendo in tempo reale ha un doppio significato.

Intanto c’è qualcuno che vuole dimostrarci che le cose hanno una conclusione. Quelle impalcature mi sembravano su da un’eternità. Anche qui da noi, che malgrado qualche ritrosia abbiamo approfittato del 110% (che poi a me sembra una sorta di ossimoro numerico e che comunque non ho ancora capito se sia una messinscena oppure no) stiamo attendendo la posa del primo tubo innocenti (e non innocente, perché il nome viene da chi ha brevettato il sistema, l’ing, Innocenti, appunto) e lo stiamo aspettando con una diffusa inquietudine. Il nostro condominio sarà fasciato per la ristrutturazione del cappotto esterno e chissà per quanto somiglieremo a un’installazione di Christo, che non è un’opera della madonna. Non potremo avere piante sul balcone e il restare in casa sarà un essere chiusi in casa con una doppia protezione che, paradossalmente, ne dimezza la portata di sicurezza. Avremo persone che cammineranno davanti alle finestre come i protagonisti di quell’episodio di “AI confini della realtà” in cui una famiglia si ritrovava prigioniera in una casetta delle bambole di un’entità superiore, che poi era una famiglia proprio come loro ma in scala decisamente più grande. Una sorta di dimensioni-matrioske in cui non sai quale sia la più grande, una crescita e una decrescita all’infinito e lo so, non mi sono spiegato bene, tanto che il secondo significato che volevo scrivere dei carpentieri che smantellano i ponteggi già non me lo ricordo più.

Ah sì, ecco. Come saremo a lavori finiti? Che mondo troveremo là fuori? Le cose cambiano così tanto che i Måneskin aprono ai Rolling Stones, una notizia che detta così sembra che c’è qualcuno chiuso in casa, proprio come me con i ponteggi intorno, e qualcun altro che suona al campanello. In realtà aprire significa fare da supporto, che detta così sembra che sei una sorta di mensola e qualcuno o qualcosa ti si appoggia sopra e lo devi sorreggere. Per non parlare del supporto psicologico, e non sapete di quanto ce n’è bisogno dopo tutte questo su e giù con la mascherina e tutti tappati in casa per non rischiare il contagio. Fare da supporto significa invece fare da gruppo spalla, un po’ come l’apologo di Menenio Agrippa quando ci ha spiegato che tutte le membra hanno una loro funzione e che quindi bisogna lavorare insieme altrimenti il corpo smette di vivere. Che rischio per i Rolling Stones.

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