Fantarock: libera la musica che c’è in te

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Dopo anni di Fantacalcio, dopo decenni di Fanta e basta – sapevate che è stata inventata in Germania e poi acquisita dalla Coca Cola americana dopo la Seconda Guerra Mondiale? – ecco il passatempo per chi al pallone virtuale preferisce cuffie, volume a manetta e tanta immaginazione, oltre al fondamentale tempo da buttare via: il Fantarock. Come si gioca? È semplicissimo. Analogamente al giochino preferito da tifosi e amanti del calcio e che riunisce intorno a community on line e in carne e ossa, collettive o limitate a contesti definiti, uomini e donne di ogni dove, questa versione più nobile e intellettualmente evoluta consiste nell’acquistare per finta musicisti di gruppi o session man di ogni tempo e paese per dare vita a formazioni rock immaginarie. Si possono formare band inventate di sana pianta o più agevolmente, partendo da un gruppo a propria scelta, costruire la line up che più ci soddisfa a seconda delle propria inclinazione. Qualche esempio?

I Clash sono il mio gruppo preferito“, sostiene Claudio P., 42 anni, geometra di Lucca e fantarocker incallito dal 2008, “ma nelle registrazioni dal vivo ho sempre avuto l’impressione che con una sezione ritmica più incalzante il sound dei miei beniamini sarebbe potuto essere più grintoso“. Nel suo dream team del Fantarock, i Clash annoverano alla batteria nientepopodimeno che Dave Grohl, agguerritissimo batterista dei Nirvana poi chitarrista e cantante dei Foo Fighters. “Con Dave dietro i tamburi i Clash hanno ottenuto una marcia in più, perché spinge al massimo il resto della band e permette a Joe Strummer e soci un approccio punk rock più moderno“. Certo, musicisti come Dave Grohl non costano poco nei tornei di Fantarock organizzati. “I polistrumentisti come lui sono i più richiesti, ma sono riuscito ad aggiudicarmi l’asta on line battendo sul tempo i migliaia di partecipanti che volevano accaparrarsi Dave per gruppi molto meno importanti del mio e in cui l’ex spalla di Cobain sarebbe stata di certo sottoutilizzata“.

Ruggero S., uno studente romano che ha dichiarato di trascorrere sul Fantarock la maggior parte del suo tempo libero, è invece partito da zero per mettere insieme un ensemble di tutto rispetto. “Adoro il timbro vocale di Michael Stipe ma a malapena sopportavo le schitarrate e i mandolini con cui veniva sommerso nei REM“, ci confessa Ruggero, “così ho scambiato Peter Buck con Tom Rowlands e Ed Simons dei Chemical Brothers – uno strumentista d’altronde vale molto di più di gente che sta dietro ai computer e fa finta di suonare – e ho ottenuto un risultato davvero originale, roba da non credere“.

Insomma, le possibilità e le combinazioni messe a disposizione dal Fantarock sono davvero illimitate grazie al bacino di strumentisti e cantanti conosciuti e non a disposizione, e critici e operatori del settore sono convinti che sarà la novità che consentirà all’industria musicale di rialzare la testa. Non sono poche infatti le major e le etichette indipendenti che si stanno ristrutturando per mettere a disposizione dei fanatici del Fantarock piattaforme e infrastrutture di rete adatte a supportare traffico dati per quantità di giocatori elevate e tutta una serie di servizi che recheranno valore aggiunto a uno dei passatempi nati dal popolo del web ma che si sta diffondendo sempre di più grazie al passaparola. Stanno per nascere anche Social Network costruiti ad hoc e interoperabili con video games come Guitar Hero in cui sarà possibile anche assistere ai concerti virtuali delle band che riscontreranno maggior successo tra i power user del Fantarock. E tu, cosa aspetti a fare la tua band immaginaria e a partecipare a un torneo di Fantarock?