io?

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Che poi sono il primo a inarcare le sopracciglia facendo quella faccina perplessa con tutte le rughe a righe sulla fronte quando sento ripetere la stessa cosa alla stessa persona una seconda se non addirittura una terza volta perché non si ricorda di avermela già detta, probabilmente non rimango così impresso nel database relazionale, avete capito cosa intendo, o forse come me si va soggetti a quella forma di smemoria, mi si passi il termine, quella della query che ti dà risultati pari a zero. È che alla fine è questo mestiere che ti fa ricordare le cose solo quando lo vuole lui, e per fortuna che uno non cancella la posta, semina tracce, compila fogli di calcolo per tutte le password. Che esagerazione, un foglio di calcolo per le password quando basterebbe un file di testo, se non un comune taccuino che c’è ancora meno il rischio di perderlo. Perché è facile scrivere per lavoro e per diletto, ma poi salvi e basta qualche progetto più stressante o semplicemente più lungo e non solo ti dimentichi cosa hai scritto, ma anche a che proposito hai scritto una cosa che non ti ricordi di avere scritto. Che sembra un paradosso, ma mica tanto. Vi basti pensare che proprio questo tema, dimenticarsi le cose, non ricordo se ne l’ho già trattato o no, e se ne ho scritto l’avrò fatto qui?

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