questo è troppo

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Poco fa, appena sveglio, mi è venuta voglia di ascoltare un po’ di musica. Così ho contemplato il mobile che ospita l’impianto hi-fi, i 33 giri e i cd e ho pensato a quale dispositivo avrei acceso per ascoltare la musica, sperando che la risposta potesse arrivarmi dalle cose. Il giradischi o il lettore mp3? L’iPod che porto con me quando vado a correre o l’hard disk, per usare il quale devo però attivare la tv per scorrere il menu di gestione? Oppure il computer portatile, posso cercare un brano su youtube e ascoltarlo da lì collegandolo all’amplificatore. E a seconda di cosa utilizzare, che cosa ho voglia di ascoltare? Il cloud mette a disposizione qualunque cosa, se i tera di file e le centinaia di vinili non bastassero. Ma quei minuti di indecisione hanno guastato l’entusiasmo di trovare la colonna sonora più adatta all’inizio di giornata. L’ispirazione non sta certo lì ad aspettare chi tentenna. Per fortuna la caffettiera a quel punto ha emesso il suo inequivocabile gorgoglìo, il silenzio con il suo incantesimo si è spezzato, e mi sono accontentato di uno dei rumori più piacevoli del mattino. Colazione, campane, cicale: è ora di tornare ai fondamentali.

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