alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 29.10.13

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Huffington post, “Matteo Renzi criticato da Se Non Ora Quando: “Alla Leopolda una vena di maschilismo tipica dei 40enni di sinistra”: Chi c’era può assicurare che alla Leopolda le donne non mancavano. Non soltanto in platea e nello staff di Matteo Renzi, ma anche sul palco a parlare. Eppure nel discorso conclusivo del sindaco di Firenze il riferimento all’universo femminile non c’è stato, tranne qualche accenno alle mamme. Troppo vago, hanno twittato deluse molte utenti. Una lacuna ancora più vistosa in un Paese dove il gender gap è ampio nonostante i piccoli passi in avanti: nell’ultimo dossier del World Economic Forum l’Italia è passata dal novantesimo all’ottantunesimo posto, forse anche per quel 25% di imprese al femminile e il continuo avanzamento delle manager ai vertici delle aziende, ma sempre anni luce dagli Stati scandinavi che svettano nella classifica della parità.

Fools Journal, “In principio era una chiesa, ora è una libreria!”: Stiamo parlando dell’ex monastero Broerenker di Zwolle, in Olanda, che è stato recentemente convertito nella libreria Waanders. L’intento degli architetti, il gruppo BK, era lasciare pressoché inalterato il vecchio ambiente risalente al XV secolo. Non è dunque un caso che siano ancora visibili i dettagli del vecchio edificio: le navate, le vetrate gotiche e persino l’organo sono stati lasciati intatti ed è stata la libreria a doversi adattare allo spazio interno tramite la realizzazione di tre piani laterali che ospitano i libri in vendita. Semplicemente bellissima.

Il Post, “Lou reed e io”: Will Sheff ha 37 anni, è americano e ha fondato gli Okkervil River, una band rock americana diventata piuttosto nota negli ultimi anni. Il sito di news Gawker gli ha chiesto di raccontare la sua personale venerazione per Lou Reed – il grande musicista rock morto a 71 anni domenica scorsa – e in che modo l’averlo incontrato gli abbia cambiato la vita, a Sheff.

Rivista Studio, “I video su YouTube di lunghi, noiosissimi viaggi in treno”: Anche YouTube può essere sfruttato a dovere. Con l’avvento dei Vine, i video di sei secondi, sembra che la forma della clip breve o brevissima sia indirizzata a giocare un ruolo da protagonista nei media del futuro prossimo. Tuttavia, a opporsi a questo trend è una stoica comunità di amanti dei video lunghi, non propriamente avvincenti e tutto fuorché vedibili nel tempo di una pausa caffè.

Stereogum, “20 Great Lou Reed Moments”: It’s impossible to quantify, in a simple essay, the seismic effect of Lou Reed’s music, or the fascinating left turns and pitstops it took along the way. But we lost Lou Reed yesterday, and his life demands a tribute, however messy. So: Here’s 20 things that Lou Reed did. It’s not a definitive list, by any means; it’s just 20 moments that meant something to one fan. Leave your own in the comments section.

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