quando ci saranno Loro, cari voi

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Allora, amici del cinquestelle, come sono andate le prime deportazioni? Vagoni piombati ma finalmente treni in orario? Scherzo eh, è che poi ci credo che uno diventa vittimista a furia di stare sempre con gli altri destinati a perdere le elezioni, ad arrivare ultimi in classifica, a essere tra quelli fuori moda, ma anche quelli nelle minoranze dei partiti più o meno vincenti fino a quando poi arriva il primo bischero da Firenze che ti soffia l’ultima possibilità di fare le cose a modo tuo. Insomma che un tempo eravamo quelli sorpassati a sinistra, poi quelli della sinistra del centrosinistra, poi quelli del centro-sinistra del PD, alla fine va bene anche Renzi basta che si vince e zac, che t’arriva Alba Canuta con i suoi leader dai capelli sfibrati ad attirare con le loro facilonerie tutti i malcontenti.

Ah, la gente, basta che non gli fai perdere tempo che voterebbero cani e porci, con tutto il rispetto sia per i cani che per i porci. Che della democrazia, come del maiale, nel dubbio io non butto via proprio niente. Nemmeno un comma di una virgola di un decreto, piuttosto che procedere per approssimazione sulla scia chimica di un entusiasmo fallace. E non è un caso che vedo amici che nel 94 hanno plaudito la discesa in campo di un miliardario solo perché sapeva di fresco ed oggi fanno esattamente la stessa cosa, ed esattamente vent’anni dopo, con un nuovo miliardario che io al fresco ce lo manderei ma per circonvenzione di incapace nei confronti degli svariati milioni di persone che hanno dato fiducia a gente che si è formata politicamente su Yahoo Answers. E ho letto che c’è qualcuno che ha twittato ad Augias, l’altra sera, quella del rogo di libri, di studiare la storia. Hai capito? Quindi “boia chi molla” non è affatto un motto fascista, e allora la svastica è solo un motivo ornamentale delle ville pompeiane e allora via, giù mazzate e una bella notte di cristalli infranti non ce la toglie nessuno.

Proviamo a proiettarci allora tra quarantanni, dopo il ventennio di egemonia di questi fanatici della disinformazione sostenibile e magari un lustro di guerra dei mondi condotta contro i grandi complottisti del pianeta – banche, potenze che vogliono cambiare il clima a botte di scie chimiche, sirene e cerchi di grano –  ci sarà qualcuno che, quando tutto sarà tornato alla normalità dei comuni mortali, sosterrà che quando c’erano Loro, i pentastellari, ecco allora sì che funzionava tutto. Ma quel giorno lì si potrà solo appurare che tutto oramai è tristemente ridotto ai minimi termini, ai processi binari, al consenso roboante frutto di opinioni forgiate da caps lock e da punti esclamativi. Che già una guerra la stanno conducendo, quelli dei cinquestelle. Hanno una paura fottuta della verità e dell’intelligenza, ecco perché se la prendono tanto con i giornalisti e, al massimo, mandano un Raoul Bova da discount come Di Battista (che già, voglio dire, Raoul Bova è abbastanza di basso profilo) a fare il piacione dalla Bignardi, come se avessero bisogno di consenso facile.

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