mamma rete

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Il mondo era in un certo modo e tutto sommato non era tanto male ma poi mia mamma ha sottoscritto un abbonamento ADSL e si è comprata un portatile. Se siete in grado di leggere tra le righe, già questa prima frase è un ginepraio di complessità se, come me, siete quelli che in famiglia siete gli esperti di tutto ciò che gravita intorno a cose che si collegano all’elettricità, ancora prima che a Internet. Telecom Italia, di cui mia mamma e prima mio papà sono fedeli abbonati dal 1975 – prima non avevamo il telefono; per le ordinarie necessità si andava al telefono pubblico in latteria sotto casa, per le emergenze (sarà capitato meno di dieci volte sia in chiamata che in ricezione) si andava dai vicini ricchi – è diventata TIM e ha trasformato tutti i contratti a uno standard da 29 euro al mese. La comunicazione presente nella bolletta annunciava anche la possibilità di allacciarsi alla rete con dieci euro in più e mia mamma, che sogna da sempre di conversare tramite la webcam con me, con qualche nipote distante e soprattutto con i parenti che vivono a San Francisco, non ci ha pensato due volte. Ma lo sapete meglio di me che l’Internet non è una passeggiata, soprattutto se per lavoro l’ultimo strumento di scrittura che hai utilizzato è stata una macchina elettrica con quelle sfere che ruotavano imprimendo la lettera sul foglio a seconda del tasto che schiacciavi (hanno un nome ma non so come cercarlo su Google). Intanto ci vuole il modem, l’ADSL poi ha dei problemi se il tuo impianto telefonico comprende la filodiffusione, poi la password per il wi-fi di TIM che va bene la sicurezza ma occorre utilizzare altri standard per neofiti anziani come mia mamma. Poi il pc che va un po’ preparato per l’uso sicuro. Togli McAfee e metti un antivirus serio. Scarica Chrome e fai una casella su gmail. Scarica Open Office in italiano. Fino all’inizializzazione di una persona nata nel 37 alla rete e tutto ciò che comporta, a partire dalla tastiera qwerty, l’uso del mouse, i comandi vocali che OK Google comunque fa sempre la sua scena, fino a Skype e alla prova del miracolo della videocomunicazione. Il prodigio. Ma sapete come è Windows 8, ogni due per tre il sistema si aggiorna, le palline che girano e che sono la migliore metafora di un ambiente operativo che ti fa aspettare sempre un botto quando ti occorrerebbe accedere subito alle risorse, che già è una roba inspiegabile per me, figuriamoci per mia mamma che ha 78 anni. Comunque alla fine qualcosa siamo riusciti a combinare. Ci siamo parlati via Skype da casa mia a casa sua ed è riuscita a rivedere persino i parenti di San Francisco. Fino all’SMS di oggi, in cui si parla di una delle misteriose schermate blu che ti fanno temere il peggio e mi spiace, per l’assistenza da remoto non mi ero ancora attrezzato ma mi sa che devo darmi una mossa.

10 pensieri su “mamma rete

  1. E poi mio padre ha iniziato pure a fare i montaggi di fotografie e video e ogni giorno c’è una telefonata d’allarme. Si scrive ogni passaggio pedissequamente e se ne sbaglia uno è la fine. Perché usarlo lo usa il PC (e la rete), ma comprenderne il funzionamento è altra cosa… però tanto di cappello

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