da un punto di vista musicale e non solo torino > milano: una veloce recensione del concerto dei tv on the radio di ieri

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Quella linea virtuale di continuità socio-culturale che lega da più di un secolo le due operose metropoli di Milano e Torino e che oggi viene in più occasioni riconosciuta come un fil rouge che unisce indissolubilmente due realtà così uguali ma così diverse un bel cazzo: la linea è un’autostrada in carne e ossa che, andata e ritorno, costa ventotto euro e venti centesimi. Cinquataseimila delle vecchie lire da aggiungere al prezzo dei biglietti dei concerti e delle iniziative che sono capace anch’io a fare i festival e a spennare gli abitanti di due città per far girare l’economia. Ecco, il sassolino me lo sono tolto e ora posso rimarcare tutto il mio apprezzamento non per il MITO festival che deve ancora incominciare (si tiene a settembre). Piuttosto per la prima delle tre date del Todays Festival a cui ho partecipato ieri sera. Già, sono fresco fresco di concerto dei Tv On The Radio e talmente gasato da lanciarmi in una breve quanto inutile recensione.

Da un punto di vista prettamente musicale che volete che vi dica: ieri parlavo del pantheon dei gruppi di sempre e così sui due piedi è facile tentare un’analoga lista dei gruppi attuali in cima a una classifica personale che vede, appunto, i Tv On The Radio insieme a The National, Interpol e Foals. Da qui il valore artistico del concerto di ieri lo si può sbrigare in due parole: semplicemente fantastico. A parte il fatto che hanno suonato pochino – quindici pezzi – per il resto sono stati impeccabili. Hanno reso le canzoni della scaletta attraverso un’efficace componente elettrica e acustica con l’inserimento di parti eseguite live al posto di quelle elettroniche che rendono solo sul disco e apparirebbero troppo freddamente confuse in un concerto, di questo ne avevo già avuto un assaggio andando a spulciare su youtube le loro esibizioni ai programmi tv come il Letterman. Dal vivo il loro stile eterogeneo poi rende alla grande. I passaggi dalla new wave al funky al trip hop alla sperimentazione sia separatamente che tutti insieme fanno dei Tv On The Radio davvero il gruppo più eclettico e interessante sulla piazza. Hanno iniziato con “Young liars” e ci hanno salutato con una versione tiratissima di “Staring at the sun”, quindi malgrado i numerosi album e le varie hit pubblicate non hanno avuto problemi a farci ascoltare due successi così vecchi del loro repertorio.

Ecco, tutto questo basta e avanza e posso finalmente congedarmi con un paio di note solo apparentemente trascurabili. Intanto l’elevata percentuale di gente tra il pubblico come me, con i capelli grigi e non più giovanissima, segno che presto i cinquantenni guideranno il mondo e imporranno finalmente il loro gusto come fattore decisivo nelle scelte artistiche dell’offerta culturale. Diciamo basta all’organizzazione di concerti per ragazzini che tanto sprecano i soldi dei genitori per intasare gli spazi pubblici e privati con musica di merda e passano il tempo con lo smartcoso in mano a fare foto e video che poi non rivedranno mai.

Per il resto, una serie di botte di culo da record: ho trovato parcheggio praticamente davanti all’ingresso dell’area concerti e non mi sono perso in macchina in una città che non conosco granché, poche zanzare, incredibile assenza del solito tizio alto uno e novanta che si mette costantemente davanti a me che sono uno e ottantasei, nessun esagitato nei pressi che balla inappropriatamente e fuori tempo, gruppi spalla tutto sommato piacevoli. Peccato solo per certe frequenze che ormai quelli come me non percepiscono più, non vi dico la fanfara di ronzii e acufeni nel buio della notte mentre cerco di mettere insieme questa paginetta di ricordi prima che vadano persi. Ci sarebbero anche gli Interpol domenica sera, al Todays Festival di Torino, ma so già che lì non mi andrebbe così di lusso.

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