le cose che finiscono

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Le cose che finiscono sono tante e uno nella vita, che poi è la madre di tutte le cose che finiscono (ma anche la madre di tutte quelle che iniziano) deve tenerne conto anche solo per avere sottomano una lista delle cose ancora in vigore rispetto a quelle che non ci sono più come traccia per non fare confusione. La fine delle cose è un processo naturale e che ci volete fare. Finiscono, prima o poi, e quando finiscono resta per qualche giorno quell’ultimo drammatico fotogramma tra la quasi-fine e la fine vera e propria immobile come un fermo immagine, come quando ti si schianta il pc e di quello che stavi facendo resta solo un simulacro digitale inerme a qualsiasi tentativo di ripristino con la freccina del cursore che trasmette perfettamente l’immutabilità del destino che prima lo controllavi tramite un mouse metaforico e poi basta, non risponde più alla nostra volontà. Resta quindi la rappresentazione di un momento nella memoria e se al momento della fine della cosa c’erano delle persone te le vedi ancora lì con la loro felpa colorata o la camicia con le iniziali e quel fastidioso frastuono dell’ultima parola. Un saluto. Una cattiveria. Un addio fintamente cordiale. Le cose che finiscono hanno degli strascichi perché ciascuno di noi è fermamente convinto che le cose non dovrebbero mai finire quindi ci impegniamo a trattenere suoni, sapori, odori o sensazioni di ogni tipo e con le parole appiccichiamo questi residui nel luogo in cui le cose si sono esaurite perché non si sa mai, tra un mese tra un anno tra un secolo non è detto che non se ne abbia di nuovo bisogno, ci si accorge dell’errore di averle spente, cambiate, portate altrove, lasciate, perse, distrutte, fatte brillare (come fanno gli artificieri con le cose inesplose) e quindi è importante avere un riferimento che nessuno cercherà mai più. Le cose che finiscono feriscono ma dopo un po’ la febbre ci passa l’infezione si lenisce e il sangue si coagula e da lontano nemmeno più te ne accorgi che hai sofferto la fine, pensi anche agli sforzi che hai compiuto per non confondere una cosa finita con la morte, che brutta parola esagerata e da lasciare in contesti più adeguati. Le cose che finiscono finiscono e basta, e a conferma della mia teoria vi assicuro che, messa una frase tra due virgole a rallentare il tono di una riflessione concitata, finiscono anche i post.

4 pensieri su “le cose che finiscono

  1. Non si potrebbero descrivere meglio di così le cose che finiscono, con quel gusto dolce e amaro che spesso hanno.
    E poi a volte, anche se finiscono, chissà perché certe cose sembrano incompiute.
    Grazie Plus, è sempre un piacere leggerti.

  2. Peraltro niente come la parola post, anche se gli inglesi credono di averla inventata loro, rimanda al dopo, alla posteritá, e quindi prefigurando, non finisce del tutto

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